Anpi Lucca al fianco dei lavoratori della Tolentino di Carraia

Sostegno ai lavoratori che hanno scioperato
“La Costituzione sancisce che siamo una Repubblica fondata sul lavoro e le parole lavoro, lavoratore, lavoratori ricorrono nella Carta per 28 volte, perché il lavoro, nella prospettiva costituzionale, rappresenta la misura della dignità sociale. Il lavoro è il valore centrale dell’ordinamento repubblicano ed il criterio guida della politica nazionale, che deve essere indirizzata verso la massima occupazione e la pari dignità dei lavoratori”. Con queste parole Anpi Lucca manifesta la propria vicinanza con i lavoratori della cartiera Tolentino di Carraia.
“Tutti i lavori e tutti i lavoratori – si legge nella nota – svolgono un compito indispensabile per la collettività, ed hanno, quindi, pari dignità. In forza di questi principi, ciascun lavoratore, anche chi svolge le attività meno complesse, deve percepire un compenso sufficiente per una vita serena e dignitosa. Oggi non è così. Come Anpi, sezione di Lucca, facciamo nostre le parole del presidente Anpi ed esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Cartiera Tolentino di Carraia-Coselli, che vedono minacciati 10 posti di lavoro e a tutte le lavoratrici e lavoratori che, nel nostro Paese, si trovano a vivere la stessa situazione. Dobbiamo interrogarci sui legami che intercorrono fra la ricerca del massimo profitto, la speculazione finanziaria, la de-territorializzazione dei capitali, in parole povere: la finanziarizzazione dell’economia e denunciare che a questi processi corrisponde una condizione occupazionale spogliata di tutte le tutele, sicurezze, diritti, del giusto trattamento economico. Questa condizione conduce all’incertezza e all’impoverimento delle famiglie. Dobbiamo attivarci tutti per far comprendere che questa situazione è meno ineluttabile di quanto si pensi e che essa rappresenta lo svilimento dei principi costituzionali, che tutelano la persona umana, in quanto chi lavora è trattato peggio di una merce, che si compra, si vende, o di cui ci si disfa in modo arbitrario ed antisociale, non meritorio neppure di una lettera di licenziamento, bensì di uno squallido e sprezzante sms, o di una email. La nostra Costituzione trova la propria ragion d’essere in quelli che furono i cardini della Resistenza italiana, dalla quale è nata: dignità della persona, rispetto del lavoro e della Giustizia sociale. Solo partendo da queste premesse è pensabile la rinascita del nostro Paese”.