Latte San Ginese, la vertenza passa in Regione. Scongiurato lo sciopero, resta lo stato di agitazione
Incontro azienda-sindacati alla presenza di una rappresentanza politica: qualche spiraglio ma nessuna certezza sul ritiro dei licenziamenti
Latte San Ginese, c’è qualche spiraglio. Intanto lo sciopero è scongiurato e i 26 lavoratori di Arborea-San Ginese si attaccano con tutte le loro forze alle possibilità emerse per sventare il rischio licenziamento collettivo annunciato dall’azienda contestualmente alla chiusura dello stabilimento per la produzione di latte fresco nel Compitese.
Oggi è stata giornata piena di incontri tra sindacati e azienda, con la presenza anche della parte politica. “L’azienda ha deciso di aderire al tavolo regionale di crisi che si riunirà il 10 febbraio. È un risultato importante quello di aver ricondotto la questione, iniziata nel peggiore dei modi, sul binario di un tavolo aperto di confronto – dichiara Amedeo Sabato segretario Fai Cisl Toscana Nord – È chiaro che ci aspettavamo qualcosa di più coscienzioso da parte dell’azienda, ovvero la chiusura della procedura di licenziamento, ma comunque ora si entra nella discussione, un passaggio sindacalmente rilevante. Per questo il sindacato mantiene lo stato di agitazione e, almeno fino al prossimo incontro, non darà corso a azioni sindacali drastiche mantenendo la massima responsabilità in ottica costruttiva. In attesa degli sviluppi dell’incontro del 10 febbraio i lavoratori continueranno il loro lavoro con coscienza e dedizione come hanno sempre fatto, ed è una cosa non scontata”.
All’assemblea sindacale in azienda di oggi pomeriggio erano presenti anche il sindaco di Capannori Luca Menesini, i consiglieri regionali Valentina Mercanti e Mario Puppa, il consigliere di Lucca con delega al lavoro Roberto Guidotti e, per la parte sindacale, oltre ad Amedeo Sabato di Fai Cisl, Maria Rosaria Costabile di Cgil, Massimo Bani segretario generale Cisl Toscana Nord, Massimiliano Gori di Fai Cisl Toscana. “Oggi abbiamo aperto uno spiraglio, niente più purché purtroppo il procedimento continua – dicono Marina Biasuzzi e Mario Raffanti, delegati sindacali aziendali – ma in realtà noi abbiamo molte speranze che questo possa aprire una discussione successiva sul da farsi, e insieme questa volta”.
“Inaccettabile quello che è successo ai 26 lavoratori della ex latteria San Ginese, è stato un fulmine a ciel sereno vedersi recapitare la lettera di licenziamento per cessazione dell’attività dalla ditta Arborea 3A che quattro anni fa aveva acquisito lo storico marchio lucchese. Comunicazione avvenuta senza alcuna informazione alle organizzazioni sindacali e senza l’apertura di un tavolo preventivo che poteva provare a scongiurare tale decisione”. Così Giacomo Saisi, della segreteria Uil area Toscana nord, e Veronica Durante, referente Uila, intervengono sulla vicenda. “Siamo di fronte ad una situazione che purtroppo è diventata una brutta abitudine di molti gruppi industriali italiani, che si presentano sul territorio, acquisiscono aziende importanti e radicate, entrano con tanti buoni propositi ma poco dopo annunciano nella migliore delle ipotesi pesanti ristrutturazioni, nella peggiore addirittura la chiusura del sito per poi delocalizzare e portare le produzioni in altri stabilimenti, non tenendo minimamente in considerazione il dramma che tale situazione scaturisce, in primis per le famiglie ma poi anche per l’intero territorio”. Secondo Saisi e Durante per risolvere queste inaccettabili situazioni ci vorrebbero provvedimenti governativi. “Come Uila e come Uil siamo vicini ai lavoratori in lotta per la salvaguardia del proprio posto di lavoro a cui va tutta la nostra solidarietà. Parteciperemo con i nostri dirigenti territoriali, regionali a tutti i tavoli di confronto che verranno convocati a partire dall’unità di crisi della Regione Toscana convocata per il 10 febbraio,dopo ogni incontro ci rendiamo disponibili a informare tutte le maestranze sull’andamento della trattativa. Con l’apertura dello stato di agitazione non mancherà la nostra presenza a tutte le iniziative che i lavoratori metteranno in campo a sostegno del proprio posto di lavoro”.