Picchi: “Porcari e Capannori si consorzino per promuovere il parco archeologico delle cento fattorie”

23 febbraio 2022 | 08:30
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Picchi: “Porcari e Capannori si consorzino per promuovere il parco archeologico delle cento fattorie”

L’associazione Per Pro-Muovere: “Con i fondi Pnrr un’occasione da non perdere”

“Con la pioggia di capitali che arriverà in Toscana e in Italia con il Pnrr ci auguriamo che trovino finanziamento opere utili che promuovano lo sviluppo sostenibile e l’occupazione. Nella speranza di poter dare un contributo positivo avanziamo la richiesta ai Comuni di Porcari e Capannori di consorziarsi per promuovere finalmente una vera grande valorizzazione del Parco archeologico delle cento fattorie”.  A dirlo è Liano Picchi dell’associazione Per Pro-Muovere.

“Siamo certi che questo  – aggiunge – permetterebbe un interessantissimo volano per lo sviluppo turistico dell’intera Piana, fondamentale per poter meglio diversificare le fonti economiche e occupazionali future, oggi troppo sbilanciate verso la monocultura industriale. Nel padule tra i 2 Comuni si trova infatti un’area tutta da scoprire, ed unica nel suo genere, di presenze umane ininterrotte dall’età del bronzo al medioevo, una zona fortunatamente rimasta vergine che permetterebbe di riportare alla luce palafitte, abitazioni etrusche e fattorie romane senza trovare gli ostacoli che spesso bloccano i ritrovamenti nelle aree metropolitane”.

“Un’area sommersa – prosegue la nota – da una grande alluvione avvenuta verso il quinto secolo dopo Cristo, che ha protetto i resti permettendoci di ritrovarli integri come una nuova Pompei Etrusca sommersa dal fango anziché dalla lava, le acque del lago di Sesto rimaste fino al secolo scorso hanno poi fatto il resto. Potremmo ricostruire in sito un villaggio palafitticolo come hanno realizzato a Colmaggiore (Veneto) e Boario (Lombardia), attraendo qua scolaresche e visitatori da tutta Italia Riscoprire il meraviglioso tracciato della via Etrusca che congiungeva i popolosi insediamenti di Sasso Marconi (Emilia) con Piombino, che furono portati alla luce dai sondaggi fortemente voluti da Comitati e Soprintendenza e che ci salvarono con l’apposizione di un vincolo archeologico, dall’inceneritore già appaltato dal commissario regionale”.

“L’importanza mondiale di questa strada, suggestivamente definita dei due mari – aggiunge – lo testimoniò l’immediato interesse di Quark che si precipitò sul posto a filmarla prima che fosse di nuovo interrata e la proiettò in apertura sul canale Rai, in prima serata. Insomma una nuova fonte di lavoro e sviluppo non legata una volta tanto a emissioni inquinanti e ciminiere. Basta solo crederci e darsi da fare”.