“Il baratto non è un negozio”: Lillero in sciopero




L’attività oggi (23 aprile) ha chiuso le porte per protesta. Violetta Menconi: “Promuoviamo lo scambio, abbandonate atteggiamenti arroganti e finalizzati al guadagno”
“Lillero è di tutti ed è responsabilità di tutti far sì che sia un posto bello, accogliente e positivo”. Parole di una delle fondatrici del Vero mercato del baratto, Violetta Menconi per spiegare le ragioni dello sciopero che oggi (sabato 23 aprile) ha serrato le porte del negozio in via della Traversa numero 1 a Parezzana.
“Un atto per smuovere le coscienze”, afferma Violetta, che sottolinea come alcuni atteggiamenti della clientela ultimamente abbiano rotto il vero spirito dell’attività portata avanti dai volontari con passione, dedizione e determinazione, in modo totalmente gratuito.
“Abbiamo scelto lo sciopero come gesto pacifico per manifestare contro ciò che sta succedendo da un po’ di tempo a questa parte – spiega Violetta – Tre anni fa, quando abbiamo aperto, volevamo creare un luogo di spensieratezza sia per noi che per i clienti e tutti i frequentatori. Uno spazio, quindi, di scambio materiale e soprattutto umano, senza altre finalità eccetto promuovere la socialità e un’economia sostenibile e anticonsumistica, basata sul riuso degli oggetti e sullo stare insieme”.
“E invece, ultimamente, i nostri clienti sono sempre più esigenti, facendo spesso notare se c’è qualcosa in disordine o che non funziona. Chiaramente – sottolinea la fondatrice – c’è chi lo fa con gentilezza ed è ben accetto, perché vogliamo sempre migliorarci. Tuttavia – continua – altri avanzano critiche con un atteggiamento un po’ arrogante”.
Atteggiamento che dimostra di aver dimenticato una cosa fondamentale: “Siamo volontari, lavoriamo gratuitamente per stare bene insieme e creare le condizioni per uno spazio accogliente e amichevole. Oltre che puntualizzare ciò che non va, perché queste persone non fanno la loro parte?” chiede la ragazza a nome di tutti i volontari.
Volontari un po’ perplessi anche da un altro meccanismo che sembra aver preso piede fra i frequentatori, andando ben al di là delle logiche di Lillero contrarie a quelle del profitto. “C’è chi arriva e fa piazza pulita di tutti gli oggetti e capi migliori, per poi rivenderli. Questa cosa non ci sta bene: chiaramente non possiamo controllare l’utilizzo che viene fatto di ciò che si sceglie in negozio, e niente vieta di rivendere qualcosa che dopo un po’ di tempo non si utilizza o non piace più. Però – aggiunge – venire da noi con questa specifica intenzione è un gesto di maleducazione e scortesia nei confronti nostri e di chi visita Lillero con uno spirito e un obiettivo diverso, che non è il guadagno”.
Lillero nasce infatti con un crowdfunding civico il 31 marzo 2019, dall’idea di proporre una modalità diversa di scambio. Non la classica compravendita, ma un vero e proprio baratto che sostituisce contanti e spiccioli con una moneta alternativa, il Lillero. Al Vero mercato del baratto, non si acquista ma si dona a ciò che non si utilizza più una seconda vita, scambiando il proprio usato in buono stato con quello degli altri.
“Perciò – conclude Violetta – Con questo sciopero vorremmo semplicemente chiedere ai nostri clienti di abbracciare uno spirito di amicizia, socialità e condivisione. Invitiamo ad accantonare atteggiamenti furbi che minano alla vera natura del negozio”.
Da sabato prossimo (30 aprile) il negozio in Via Traversa numero 1 a Parezzana sarà nuovamente aperto con il solito orario: ogni sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Visitate le sue pagine Facebook e su Instagram.


