Irpef, Caruso (Lega): “Capannori antepone le esigenze di gettito all’equità sociale”

Il consigliere: “La nuova articolazione è iniqua nei confronti dei percettori di reddito che si collocano nelle fasce più basse”
“Ancora una volta l’amministrazione ha anteposto le esigenze di gettito per far quadrare i conti rispetto alle finalità di equità e giustizia sociale”. Così il consigliere della Lega Capannori Domenico Caruso commenta la nuova articolazione dell’addizionale comunale Irpef.
“Il consiglio comunale di Capannori ha approvato la nuova articolazione dell’addizionale comunale Irpef con aliquote differenziate per scaglioni di reddito previste nella misura dello 0,76 per cento per gli imponibili fino a 15 mila euro, dello 0,77% fino a 28 mila euro, dello 0,78% per i redditi fino a 50 mila euro e dello 0,80% per gli imponibili superiori a 50 mila euro. Le modifiche al regolamento dell’addizionale Irpef – afferma il consigliere – si sono rese necessarie per effetto della legge di bilancio 2022 che, rimodulando gli scaglioni di reddito con l’eliminazione della fascia da 55 mila a 75 mila euro, ha indotto i comuni a conformarsi alla nuova articolazione prevista per l’Irpef per quanto concerne l’addizionale comunale”.
“Nel mio intervento in consiglio comunale – dice Caruso – ho criticato la nuova disciplina delle aliquote comunali in quanto la progressività è soltanto apparente per cui non soltanto non realizza le finalità redistributive proprie del metodo della progressività per scaglioni ma, in concreto, è iniqua nei confronti dei percettori di reddito che si collocano nelle fasce più basse. È evidente che il sacrificio imposto con il pagamento di 114 euro a coloro i quali dichiarano 15 mila euro è maggiore del sacrificio subito da chi paga 214 e 284 dichiarando, rispettivamente, un imponibile di 28 mila e 37 mila euro ragion per cui sarebbe stato più equo prevedere aliquote più basse almeno per i primi due scaglioni di reddito così come prevedeva la mozione presentata dalla Lega lo scorso febbraio in occasione della discussione del bilancio triennale di previsione, bocciata dalla maggioranza”.
“Non è nemmeno condivisibile – prosegue Caruso – la tesi che taluno ha sostenuto secondo la quale aliquote più basse per le prime fasce reddituali sarebbero state ingiuste nei confronti dei percettori di reddito rientranti nel terzo e quarto scaglione poiché quella affermazione collide con il concetto di utilità marginale decrescente considerate che l’utilità dei 114 e 214 euro pagati dai cittadini con redditi più bassi è più alta dell’utilità che gli altri contribuenti ripongono negli importi richiesti loro in pagamento a titolo di addizionale comunale. Ancora una volta l’amministrazione comunale ha anteposto le esigenze di gettito per far quadrare i conti rispetto alle finalità di equità e giustizia sociale”.