La tragedia sulla Lodovica |
1 - Newsletter
/
Capannori e Piana
/

Un corteo per l’ultimo viaggio di Jacopo: folla e palloncini per l’addio a Capannori

3 novembre 2022 | 16:08
Share0

Il feretro scortato in chiesa da amici e volontari della Misericordia. Il parroco: “Porta con sé tutto quello che ha saputo donare agli altri con la sua amicizia e presenza”

Un corteo per portare nell’ultimo viaggio Jacopo Leoni, il 20enne morto domenica notte (30 ottobre) nel tragico incidente sulla via Lodovica a Borgo a Mozzano. Un ultimo tratto di strada per il giovane, scortato dai volontari e dal personale della Misericordia di Capannori, dove Jacopo aveva svolto il servizio civile.

Gli amici e i parenti per lui hanno indossato una maglietta con la sua foto, una delle ultime immagini sorridenti di un ragazzo la cui vita è stata spezzata troppo prematuramente. Sotto la scritta, la stessa dipinta sul murale realizzato nei pressi della scuola media, strofa della canzone X Me del collettivo musicale di cui era parte, Young Rascalz, presente in lacrime alla cerimonia: “Chi ho perso l’ho sempre accanto“. Al termine delle esequie tanti palloncini bianchi lanciati in cielo.

Era gremitissima la chiesa di Capannori, oggi pomeriggio (3 novembre) per i funerali della vittima della carambola mortale a bordo di un’Opel Agila condotta da un amico di 21 anni che l’indomani della tragedia era stato arrestato dai carabinieri per omicidio stradale e lesioni stradali gravi. Altri due coetanei di Jacopo erano rimasti feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Anche a loro è andato il pensiero nel pomeriggio di oggi, quando due straordinarie ali di folla hanno accompagnato il feretro di Jacopo in mezzo alla navata della chiesa. Non ha voluto far mancare la propria presenza nemmeno l’amministrazione comunale di Capannori, presente con il vicesindaco Matteo Francesconi alle esequie.

Lapide Jacopo Leoni

Toccante il messaggio del parroco dall’altare: “Jacopo ha incontrato il Signore nel momento più insensato. La sua vita si è scontrata contro qualcosa per cui niente si è più potuto fare. Noi dobbiamo riempire questo vuoto, un vuoto in cui dobbiamo cercare l’amore”. Una morte che ha lasciato tutti sotto choc, “perché il dolore nell’assurdità della morte alla giovane età – ha detto il parroco – è qualcosa di incomprensibile per la nostra mente. Nel cuore di Iacopo c’era il desiderio di vivere e costruire, e oggi per noi è difficile accettare”, aggiungendo che “Jacopo ha vissuto pochi anni donando se stesso agli altri, ha donato con la sua amicizia, con la sua presenza a quelli che avevano bisogno. E ora di fronte al padre ha le mani piene di tutto quello che ha donato e ricevuto, e di cui noi dobbiamo fare tesoro”.

Al termine delle esequie, sul piazzale della chiesa sono stati lanciati in cielo alcuni palloncini bianchi e la folla, in lacrime, ha seguito il feretro fino al cimitero con un corteo a piedi.