Capannori punta a superare il 95% di raccolta differenziata: firmato il protocollo d’intesa
Accordo tra Comune, Centro ricerca rifiuti zero, RetiAmbiente e Ascit: in programma un investimento da 20 milioni per la realizzazione di un impianto di riciclo dei pannolini e di un centro di selezione dei rifiuti tessili
Venti milioni di euro di investimenti, derivanti dal Pnrr, per la realizzazione di due impianti al centro di in un protocollo d’intesa per spingere Capannori oltre il 95% di raccolta differenziata e, quindi, continuare sempre più a ridurre a monte i rifiuti indifferenziati prodotti. Un protocollo per rendere Capannori città-capitale del riuso e del riciclo in Italia ed Europa, per contribuire alla salvaguardia ambientale del Pianeta, al contrasto del cambiamento climatico, alla creazione di filiere di prodotti e di occupazione locali e sostenibili, in grado di includere anche le persone più fragili della società.
Sono questi i motivi che portano oggi (5 dicembre) il sindaco Luca Menesini, il direttore del Centro Ricerca Rifiuti Zero Rossano Ercolini, il presidente di RetiAmbiente Daniele Fortini, e il presidente di Ascit Ugo Salvoni a firmare un protocollo d’intesa in cui sono messi nero su bianco i punti concreti con cui arrivare a Capannori circolare entro il 2030. Presente anche l’assessore all’ambiente Giordano Del Chiaro. Un protocollo d’intesa che rappresenta sia un risultato importante perché vede tutti e quattro i soggetti impegnati sulla linea della sostenibilità, della circolarità e della strategia rifiuti zero, sia un nuovo punto di partenza per andare oltre gli eccellenti risultati già realizzati dalla comunità di Capannori in materia ambientale, ed essere una delle città guida e modello nell’ambito della transizione ecologica e dell’economia circolare.
Nel dettaglio, comune di Capannori, Centro Ricerca Rifiuti Zero, RetiAmbiente e Ascit danno vita a una cabina di regia condivisa per superare il 95% di raccolta differenziata, per un’ulteriore significativa riduzione della quantità di rifiuto indifferenziato pro-capite prodotto, per la realizzazione di piattaforme per il riciclo di prodotti assorbenti e di selezione dei rifiuti tessili e l’avvio al riciclo, per la promozione di attività di innovazione e ricerca, sulla base degli scarti di produzione e di lavorazione.
“Sono molto soddisfatto del protocollo siglato oggi – dice il sindaco Menesini – perché sancisce la collaborazione di Capannori con il Centro ricerca, Reti Ambiente e Ascit sulla politica ambientale, con lo sguardo verso il futuro perché sia sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Aprendo i sacchetti di indifferenziato di Capannori abbiamo visto che il 50% del rifiuto indifferenziato è costituito dai pannolini, mentre i dati a livello nazionale relativi al mondo del tessile ci dicono che attualmente soltanto l’1% dei rifiuti tessili vanno a riciclo, il che implica che il 99% dei rifiuti tessili vanno in discarica o incenerimento. E’ evidente che è necessario intervenire su questi settori. Come Capannori, quindi, siamo pronti a fare la nostra parte, perché consapevoli che la questione ambientale è ormai una questione urgente, soprattutto perché ancora oggi c’è chi nega il cambiamento climatico o il fatto che il Pianeta sia un bene comune da tutelare, salvaguardare e valorizzare. Come Capannori cogliamo le nuove sfide di rifiuti zero e di economia circolare, certi che possiamo contare sulla sensibilità e sulle grandi capacità che i cittadini di Capannori, che ringrazio, hanno in ambito ambientale”.
Nello specifico, le attività che i soggetti firmatari si impegnano a realizzare sono uno scambio e condivisione di informazioni finalizzati alla definizione e all’utilizzo delle tecnologie per il recupero dei prodotti assorbenti per la persona e dei prodotti tessili, a ricercare partenariati e sviluppo di filiere relative alle risorse e alle materie prime seconde recuperate, a condividere buone pratiche e attivare percorsi di condivisione e informazione con la cittadinanza.
“Per il Centro di Ricerca rifiuti zero questo protocollo è un’altra conferma che la strategia che portiamo avanti e le battaglie che facciamo sono giuste e nell’interesse di cittadini e del Pianeta – afferma il direttore del Centro Ercolini –. Con il sindaco Menesini e l’assessore Del Chiaro abbiamo condiviso la necessità di fare nuovi passi che portino Capannori a ridurre sempre più il rifiuto indifferenziato prodotto a monte, perché questa è la via maestra per la sostenibilità. Nel percorso occorre portare avanti anche una strategia complementare per aumentare anche il riciclo e in questo senso l’impianto di riciclo di pannolini e assorbenti e il centro di selezione del rifiuto tessile sono due piattaforme che stanno nella nostra strategia, perché riducono i materiali che finiscono nei sacchi grigi. Infine è necessario dare il via a una ricerca ancora più approfondita dei materiali e dei percorsi di riciclo dei materiali. Come Centro ricerca siamo al fianco del Comune in questa sfida, nell’ottica di salvaguardare e tutelare l’ambiente”.
Per quanto riguarda le piattaforme di riciclo, Reti Ambiente, in collaborazione con il comune di Capannori, ha già presentato domanda di contributo al bando Pnrr del Ministero della transizione ecologica per la realizzazione di un impianto per il riciclo dei prodotti assorbenti per la persona, che è in attesa di conferma definitiva dell’ottenimento del finanziamento di 15 milioni di euro e per il quale l’amministrazione comunale sta valutando la collocazione nei vari siti industriali del territorio. Allo stesso tempo, è stato presentata sul Pnrr anche la creazione di un centro di selezione dei rifiuti tessili che è in attesa di risposta. Un progetto complessivo da 20 milioni di euro che, come sottolineato dal presidente di RetiAmbiente Daniele Fortini, andrà avanti anche se non arriveranno i fondi dal Pnrr: “Le tempistiche per la realizzazione dei due progetti? Stiamo aspettando le graduatorie del Pnrr, che attualmente impone l’inizio dei cantieri entro il 2023 e la conclusione a giugno 2026. Però senza finanziamento del Pnrr noi andiamo avanti lo stesso con i cantieri, questi impianti vanno fatti“.
“Dotare RetiAmbiente di un impianto di riciclo dei pannolini è un nostro obiettivo perché sposa le linee europee e del Ministero della transizione ecologica in materia di impiantistica – aggiunge Fortini –. Riteniamo significativo anche che sia Capannori il territorio che potrebbe ospitare l’impianto, in quanto conferma come sia strategico per aumentare la percentuale di differenziata e, soprattutto, ridurre il rifiuto indifferenziato. Come RetiAmbiente abbiamo quindi aderito con convinzione a questo protocollo, che ci dà un’orizzonte concreto entro cui fare un balzo significativo in ambito di raccolta e riciclo. Ringrazio per l’opportunità sia il comune di Capannori che il Centro ricerca rifiuti zero”.
Rossano Ercolini, elencando qualche dato anche a livello locale, ha proposto anche un’altra soluzione: “A Capannori produciamo circa 800 tonnellate di rifiuti annui sul tema pannolini e pannoloni. Qui non intendiamo delegare tutto al riciclo, dobbiamo promuovere il pannolino lavabile in stile modello Bologna con un sistema di lavaggio che deve coinvolgere gli asili. Anche sul tema dei tessuti è fondamentale una nuova piattaforma che creerà nuovi posti di lavoro. L’ecologia non va vista come un privilegio, ma deve diventare la normalità per toglierci dal dramma ambientale. Economia fa rima con ecologia e Capannori è un punto di riferimento per questa svolta“.
“Come Ascit siamo orgogliosi di essere il braccio operativo della strategia ambientale del comune di Capannori – conclude il presidente Ascit Ugo Salvoni – perché crediamo profondamente nell’importanza di un cambiamento culturale sulle questioni ambientali, in modo da salvaguardare il Pianeta e contrastare il cambiamento climatico. La grande presenza e il grande radicamento dell’azienda sul territorio ci permette di sperimentare nuovi modelli di raccolta, come ad esempio il porta a porta dei vestiti, e avere ogni giorno conferma di come la comunità di Capannori sia impegnata per il rispetto dell’ambiente e la cura del territorio. Siamo anche noi pronti alle nuove sfide con entusiasmo e voglia di fare sempre meglio”.