Moschini (Fdi): “A Capannori si inventano cose già scoperte per nascondere i veri problemi”

17 gennaio 2023 | 11:40
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Moschini (Fdi): “A Capannori si inventano cose già scoperte per nascondere i veri problemi”

L’esponente di Fratelli d’Italia si scaglia contro il progetto che ridà nuova vita ai mozziconi: “Il sistema oltre a non essere innovativo pone sei dubbi circa i costi”

“A Capannori si inventano cose già scoperte per celare i veri problemi”. Così Lido Moschini, del circolo Fdi interviene in merito al progetto Focus (Filter of cigarettes reUse safely) che prevede la trasformazione dei resti di sigaretta in risorsa,.

“La situazione dell’aria a Capannori è drammatica tanto da attirare l’attenzione della comunità europea e metterci sotto stretta osservazione, il territorio poi é tutto un fiorire di discariche selvagge, ma il sindaco Menesini e il suo “guru dei rifiuti“ Ercolini continuano a fare bella mostra di sé su quotidiani e tv, su tematiche legate al recupero dei rifiuti – spiega Moschini -. Questa volta si candidano a salvare il mondo dai mozziconi di sigaretta dichiarando che sono riusciti a ricavarne un materiale atto a coltivare fiori. Peccato però che contrariamente a quanto affermato in un’intervista al Tg3 di metodi di recupero dei mozziconi di sigaretta non sia affatto il primo. Nel mondo ne esistono già diversi e da svariati anni, in India per esempio un giovane imprenditore dichiara che negli ultimi 5 anni ha guadagnato più di un milione di dollari riciclando oltre 500 milioni di cicche utilizzandole, una volta trattate, in riempimenti di cuscini pouf e bambole. Un’azienda di Melbourne le incapsula nella produzione di mattoni con notevole risparmio energetico, non ultimo a Trento un’azienda dal 2015 le trasforma in plastica”.

“Il sistema sperimentato a Capannori quindi, oltre a non essere affatto innovativo, pone anche seri dubbi circa i costi necessari sia in senso economico che come bilancio energetico, visto che richiede anche un trattamento termico ad hoc – conclude Moschini -. Il sindaco Menesini da buon comunicatore sa bene però che se riesce a occupare tutti i giorni le cronache dei giornali e gli spazi sui social forse ce la fa a impedire che l’attenzione dei cittadini cada sulle molte cose che non vanno: una piscina che da mesi è chiusa e senz’acqua, un tetto di Arté che invece, nonostante le folli spese, continua a far acqua, i lavori ai marciapiedi nel centro di Capannori che durano da oltre due anni, una scuola già marcita prima ancora di essere inaugurata. E così come si continua ad inventare cose che però sono già state scoperte. La voglia di guadagnare la ribalta delle cronache e a fare i primi della classe, a volte si sa, gioca brutti scherzi”.