Altopascio, si presenta il romanzo storico “Il vescovo degli Ebrei”

Presenti gli autori Meir Polacco e Paola Fargion. Iniziativa anche per gli studenti
La voce dei salvati, la memoria di chi ha vissuto sulla propria pelle lo sterminio della Shoah. Ad Altopascio, mercoledì 1 e giovedì (2 febbraio), si terrà un doppio appuntamento organizzato in seno alle commemorazioni per il giorno della memoria dal Comune di Altopascio con la casa editrice Puntoacapo.
Mercoledì (1 febbraio), alle 18 in sala Mediateca in piazza Ospitalieri, si terrà la presentazione del romanzo storico Il vescovo degli Ebrei, opera degli autori Meir Polacco e Paola Fargion, che, per l’occasione, dialogheranno con lo storico Luca Alessandrini. Nelle pagine di questo libro Polacco e Fargion ripercorrono le vicende della fuga della famiglia di Adolfo Salvatore Ancona, il rabbino capo di Alessandria, Asti ed Acqui di cui lo stesso Polacco è il pronipote. Il Rabbino, assieme alla famiglia, fu costretto a lasciare la propria abitazione dopo l’8 settembre 1943 e a fuggire per scampare alla furia nazista.
La fuga della famiglia Ancona non è stata però solitaria: l’intera comunità del territorio acquese, infatti, protesse e accompagnò i fuggitivi. Contadini, aristocratici, Vescovi, frati, Carabinieri, partigiani e, successivamente a Stresa, sul Lago Maggiore, singoli individui che, con il loro silenzio, grande abnegazione e a rischio della propria stessa vita, riuscirono a mettere in salvo famiglia Ancona. Il Vescovo degli Ebrei è quindi una storia di fuga, di sofferenza e di persecuzione ma, allo stesso tempo, è anche un’opera che parla di vicinanza, di solidarietà e di umanità, in un contesto dove l’umanità venne a mancare.
Il giorno seguente, invece, (2 febbraio), alle 11 nel teatro comunale Puccini, Polacco e Fargion riproporranno la presentazione del libro attraverso l’evento Il ricordo e la vita. L’iniziativa porterà gli autori a confrontarsi con gli studenti altopascesi.
Paola Fargion – nata a Milano nel 1957, figlia di salvati e pronipote di deportati e vittime di Auschwitz – e il marito Meir Polacco – nato in Israele nel 1953 – sono autori ebraici che, con i loro scritti e le loro testimonianze, perseguono ogni giorno l’obiettivo di fare memoria e di ricordare ciò che è stato facendosi promotori di iniziative a favore del pubblico giovanile e studentesco. Con la loro scrittura e l’orgoglio per la propria cultura religiosa portano avanti da anni eventi e iniziative per far sì che la memoria non si offuschi.