Emergenza idrica, Del Carlo (Pd): “Destinare più finanziamenti a montagne e colline”

13 febbraio 2023 | 09:16
Share0
Emergenza idrica, Del Carlo (Pd): “Destinare più finanziamenti a montagne e colline”

Il segretario del circolo di Villa Basilica dopo l’appello di Fornaciari: “Si deve porre al centro delle politiche di gestione del territorio e delle risorse economiche l’intero percorso che fa l’acqua durante il suo ciclo”

Emergenza idrica nella Piana, interviene il segretario del circolo Pd di Villa Basilica Mirco Del Carlo.

“Riprendiamo – dice – con enorme gioia l’intervento del sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari, che ha aperto un dibattito sulla gestione del ciclo dell’acqua, nella speranza possa avere un seguito, perché il modello attuale di gestione non è ottimale, anzi. Tralasciando la nota discussione sul cambiamento climatico in quanto si spera che ormai sia assodata, si deve porre al centro delle politiche di gestione del territorio e delle risorse economiche l’intero percorso che fa l’acqua durante il suo ciclo, perché non può più essere analizzato a comparti settorializzati, esseno appunto un ciclo unico, che l’acqua percorre infischiandosene delle divisioni gestionali fatte dall’uomo. L’acqua è possibile gestirla solo dal momento che cade sul terreno, ed è quel momento che deve esser preso in considerazione, anche se è in cima ad un monte: attualmente assistiamo a interventi e relativi finanziamenti, per la “difesa del suolo” solo quando le gocce che cadono si raggruppano e diventano un corso d’acqua, anzi, la stragrande maggioranza degli interventi avvengono dove dell’acqua si vede la sua pericolosità cioè quando i fiumi attraversano le pianura antropizzate, con opere di canalizzazione e cementificazione realizzate con l’obbiettivo di allontanare quanta più acqua si può e il più velocemente possibile. A nostro avviso, come detto, andrebbe cambiato il paradigma e iniziare e fare presto ad iniziare, intervenendo sui monti e indirizzando lì una parte dei finanziamenti spesi per la difesa del suolo, cercando di far rimanere il più possibile l’acqua in zone montane e collinari, in modo che defluisca a valle in un tempo più lungo, con opere di accumulo, come bacini di ritenzione, dove raccogliere acqua quando piove e farla defluire a valle quando serve (come è stato fato questa estate con le dighe sul Serchio) ed anche e forse soprattutto con interventi di gestione dei pendii come terrazzamenti”.

“Come è facile intuire questi interventi – prosegue del carlo – oltre ad avere effetti sul ciclo dell’acqua avrebbero effetti anche sulla gestione complessiva del territorio, perché la gestione del territorio in pianura risente delle attività delle colline e della montagna, come parecchi anni fa Patrick Geddes nella sua “sezione di Valle” ha ben sintetizzato le complesse interazioni tra biogeografia, geomorfologia e sistemi antropici. E come i nostri nonni facevano, molto probabilmente senza aver conosciuto Patrick Geddes. I vantaggi sarebbero tanti: migliore gestione delle acque con riserve idriche diffuse per i periodi di siccità o per interventi antincendio, rimettere a coltura terreni abbandonati diminuendo il rischio frane, e infine creare lavoro in zone svantaggiate o aree interne. Speriamo che questo contributo e quello del sindaco di Porcari siano l’inizio di un dibattito che porti a rivedere le politiche attuali su questo delicato e importantissimo tema”.