Gli aironi tornano a nidificare al Sibolla. E c’è una nuova specie

Avvistate alcune coppie di Marangone minore
In questi giorni i salici e gli ontani che circondano il lago di Sibolla pullulano di vita. Gli aironi sono tornati a sistemare i nidi che ospiteranno i nuovi nati fino all’involo. Centinaia di aironi guardabuoi, garzette, aironi cenerini, insieme alle più scarse nitticore fanno la spola con la colonia.
Insieme a loro, oltre gli esotici ibis sacri, si vedono le rare spatole (circa 12 coppie, che rappresentano il 10% della popolazione italiana) e i rarissimi mignattai (20 – 30 coppie, addirittura un terzo della popolazione nazionale della specie). Questi uccelli utilizzano la Sibolla come sito di nidificazione e il Padule di Fucecchio come area prevalente di foraggiamento, trasportando il cibo nello stomaco ai piccoli nel nido.
“Oggi sappiamo che il sistema Fucecchio – Sibolla – spiegano dall’associazione Wwf Alta Toscana – è la macroarea più importante a livello nazionale per il mignattaio e la sola area di nidificazione della spatola a sud della Pianura Padana (sull’Ibis sacro vi è meno interesse dato che è di origine alloctona e considerato un invasivo). La biodiversità della colonia di aironi, nota agli addetti ai lavori con il nome di garzaia, quest’anno si è arricchita con la presenza di un’altra specie, il Marangone minore, un cormorano in miniatura che fino a pochi anni fa non si riproduceva in Toscana”.
“Almeno 5 coppie di questo simpatico cormorano – spiegano dal Wwf – stanno costruendo i nidi nella garzaia, vicino a quelli dell’airone cenerino. Sappiamo tutto questo (e anche qualcosa in più) perché per più di trent’anni sono state compiute attività di monitoraggio da parte del Centro Ornitologico Toscano e del Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio. A fronte dell’importanza dell’area protetta, appare sempre più necessario un impegno concreto degli enti pubblici per attivare la gestione della Riserva, sia attraverso l’apertura del centro visite, inaugurato ormai diversi anni fa e tristemente chiuso dopo pochi giorni, sia attraverso la tutela dell’ambiente naturale. Pare che in questi giorni si stia muovendo qualcosa e che il comune di Altopascio sia in procinto di affidare la gestione dell’area. I tempi sono stretti, ma auspischiamo che possa essere fatto qualcosa già prima della stagione estiva. Nel frattempo invitiamo i visitatori a non abbandonare i sentieri e a non distrurbare gli animali. Rimanendo sui percorsi si può godere di questo spettacolo della natura semplicemente utilizzando un comune binocolo”.