Il comitato: “Tariffe più basse con un gestore idrico unico per la Piana di Lucca”

“Quelli che l’acqua” chiedono un confronto pubblico con gli amministratori dei Comuni
“Tariffe più basse, servizi migliori e controlli certi sul consumo della risorsa idrica, se la Piana di Lucca sarà riunita in un unico gestore idrico”. Lo sostiene il gruppo di cittadini Quelli che l’acqua… unisce.
“Corsi e ricorsi storici, o niente di nuovo sotto il sole. In questi mesi tutti i governi europei, compreso quello italiano, legiferano per aumentare la tutela della risorsa idrica. Da noi, in modo responsabile, si era già provveduto con la Legge Galli. Purtroppo la legge regionale toscana 81 del 1995, non rispettò lo spirito della legge Galli, chissà cosa altro ispirò il legislatore regionale, se è vero, come è vero, che divise il Serchio in due Ambiti Territoriali Ottimali, una scelta che di ottimale non ha proprio niente e che stride e contrasta con le disposizioni nazionali. Senza voler ripercorrere i precedenti storici e le varie esperienze positive o negative accumulate, a noi sembra – spiega il comitato – di essere giunti ad un periodo storico che permetterebbe di rimettere insieme i cocci e guardare al futuro con un po’ di ottimismo e soprattutto con una prospettiva di interesse per i cittadini configurando una Gestione del Servizio Idrico Integrato, che porterebbe sicuramente a tariffe più basse ed economie di scala nella gestione delle risorse, nel rispetto delle richieste di tutela della risorsa idrica che arrivano da ogni livello istituzionale. Un solo gestore che controlli l’utilizzo civile ed industriale della risorsa acqua, il “petrolio degli anni duemila”, di cui la Piana lucchese è così ricca. Come è possibile che la Piana di Lucca continui ad avere due gestori diversi? E’ contrario a qualsiasi logica, politica, sociale, aziendale. Forse non tutti sanno che le fognature di alcune frazioni di Lucca si depurano al depuratore di Capannori (Casa del Lupo) e che esistono impianti acquedottistici pubblici in uso comune ai due gestori. Con forza auspichiamo che inizi un confronto pubblico, trasparente, tra gli amministratori dei sei Comuni della Piana finalizzato all’interesse dei cittadini e alla tutela della risorsa acqua. Noi, se richiesti, non faremo mancare le nostre proposte concrete e le nostre conoscenze”.