Ad Artemisia la storia di Alberto Fogli, partigiano ucciso a Pioppetti nel 1944



La figlia Giuliana e Paola Rossi hanno scritto sul tema ‘Una storia d’amore e di giustizia’
Alberto Fogli, il tenente Barbarossa, nato a Capannori nel 1920, è stato ricordato ieri (24 aprile) ad Artemisia, dove una nutrita rappresentanza di pubblico ha testimoniato il proprio interesse per una storia dimenticata e volutamente occultata. La storia di Alberto Fogli, partigiano, si incrocia tragicamente con la strage della Certosa di Farneta, essendo lui insieme a due suoi compagni, ucciso a Pioppetti il 4 settembre del 1944.
Il professor Gianluca Fulvetti, autore del documentato e rigoroso libro sulla strage della Certosa di Farneta Una comunità in guerra, proprio ueri aveva esordito con questa frase in un suo post su Facebook: “Quest’anno “poco” 25 aprile in giro, per una serie di motivi, ma a Giuliana Fogli non si poteva dire di no”.
Così è intervenuto a presentare il libro di Giuliana Fogli e Paola Rossi Una storia d’amore e di giustizia. Con la competenza e il rigore dello storico ha trattato tutti gli aspetti più significativi e controversi sia della partigianeria che della repressione e della violenza nazifascista espressasi nelle stragi. Ha sottolineato la complessità e le sfaccettature delle storie partigiane, non lineari e così eroiche come le vorrebbe una certa retorica resistenziale. Affermando che questo ha comportato nella memoria della resistenza una preferenza nel raccontare la resistenza senza armi e civile.
Giuliana Fogli, figlia del tenente Barbarossa, ha esordito raccontando la difficoltà di sapere come fossero andate le cose anche in famiglia dove si diceva che il padre aveva fatto una morte santa. Molti anni dopo, costituitasi come parte civile nel 2004 al processo della Spezia, ha maturato la sua decisione di riscattare dalla damnatio memoriae la storia di suo padre. Le sue ricerche per scoprire l’identità del padre partigiano, i suoi appunti e le sue riflessioni durante il processo costituiscono la maggior parte del libro, che Paola Rossi si è impegnata a ricostruire nel contesto storico, curando la composizione e organizzazione del materiale personale.
Nel dibattito che è seguito alla presentazione sono state molte le domande e le sollecitazioni del pubblico, l’incontro si è concluso con i ringraziamenti e la viva presenza del pubblico in sala anche dopo più di un’ora.