La Porcari che vogliamo attacca: “Il Comune ci ha negato lo spazio per un evento benefico”

Il gruppo di minoranza abbandona la seduta del consiglio comunale: “Vittime di un palese ostracismo da parte della maggioranza”
Bufera in consiglio comunale. La Porcari che vogliamo abbandona l’aula durante la seduta di questa sera (26 maggio) e va all’attacco: “È stata negata alla nostra associazione la possibilità di realizzare un evento ludico-ricreativo a scopo benefico nel mese di giugno in Piazza Felice Orsi. E questo nonostante avessimo presentato la richiesta fin dal mese di gennaio, per agevolare la creazione di un calendario che evitasse sovrapposizioni e valorizzasse tutte le realtà associative del territorio”.
Il gruppo di opposizione non risparmia di stigmatizzare l’accaduto: “È questa la cruda realtà di cui abbiamo dovuto prendere atto – si spiega in una nota – e che ci ha costretto a chiederne le ragioni in una interrogazione urgente presentata questa sera in Consiglio Comunale”. “La nostra associazione – spiega Barbara Pisani – in passato ha organizzato diversi eventi a scopo benefico con i quali sono stati donati al paese, ad esempio, 2 defibrillatori, attrezzature scolastiche e contributi per il rifacimento dei locali Cavanis. Iniziative interrotte durante il covid e che era nostra intenzione riproporre con le medesime finalità”.
“Inspiegabilmente – aggiunge – abbiamo dovuto registrare un palese ostracismo da parte dell’amministrazione comunale che ci ha di fatto negato tale possibilità. Evidentemente la maggioranza ritiene che la nostra presenza e la nostra azione all’interno della comunità e delle istituzioni sia da ostacolare. Con ogni mezzo. Da qui la decisione di abbandonare la seduta del consiglio comunale di questa sera”.
“Continueremo – spiegano i consiglieri de La Porcari che Vogliamo – a portare avanti il nostro impegno per i cittadini di Porcari come abbiamo fatto finora e come il mandato ricevuto da quasi la metà dei porcaresi ci impone. Parteciperemo ai consigli. Presenteremo mozioni e interrogazioni e faremo fino in fondo la nostra parte. Questo nonostante ormai sia evidente che la maggioranza non ci consideri espressione democratica della vita del nostro paese, e quindi meritevole di dialogo e di confronto, disprezzando così i quasi 2000 cittadini che ci hanno sostenuto”.