La battaglia contro gli assi viari diventa un festival: ai Laghetti musica e divertimento contro Anas
La manifestazione in programma domenica (3 settembre) al parco Ilio Micheloni è organizzata dal Comitato di difesa dell’area verde: “Vogliamo sensibilizzare anche così i cittadini”. Ecco i 15 no al progetto delle nuove strade
Una giornata di sensibilizzazione contro gli assi viari. Al via il primo Festival dei laghetti di Lammari, in programma domenica (3 settembre) dalle 17 alle 24 al parco Ilio Micheloni di Capannori, organizzato dal Comitato di difesa dell’area verde Laghetti di Lammari in collaborazione con Associazione per Lammari, Legambiente Lucca e Capannori, Comitato Altrestrade, Wwf e Associazione Senza Confini.
Un’occasione di convivialità, fra degustazioni, street food, birra, giochi e animazioni per bambini e ragazzi, seguiti dalle 19 da una cena a base di zuppa contadina, porchetta lammarese e torte casalinghe. A partire dalle 21, inoltre, le esibizioni musicali, con la partecipazione di Antonio Cipriani, Apua, Igor Santini Duo, Fabio Saccomani e Banana Republic.
Dalla musica al cibo, con un protagonista d’eccellenza: il banchetto della raccolta firme sulla petizione popolare contro gli assi viari in corso da luglio, che sarà inviata ai sindaci di Lucca e Capannori e al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. A loro, infatti, si rivolgono i promotori del Festival dei laghetti di Lammari, con l’obiettivo di fermare “questo scellerato progetto, di cui molti ancora, purtroppo non sanno nulla”.
Così il presidente del Comitato di difesa dell’area verde dei Laghetti di Lammari, Franco Antonio Salvoni, che spiega: “Proprio per questo nasce il festival: vogliamo informare la popolazione dell’impatto degli assi viari sul nostro territorio, a partire dai laghetti che ne costituiscono il simbolo. I laghetti – sottolinea Salvoni – sono il polmone verde della piana di Lucca, l’unico sito rimasto vergine all’interno di una zona altamente contaminata, che verrebbe distrutto e degradato da questa nuova infrastruttura. Un’opera che incrementerà ulteriormente l’inquinamento di aria e falde acquifere, creando disagio a tutta la popolazione e sottraendo a famiglie, bambini e anziani l’unico polmone verde che riossigena questa piana inquinata”.
Inquinamento, cementificazione, traffico e disagio, sono solo alcuni dei 15 No agli assi viari ribaditi dai promotori della manifestazione, che saranno letti domenica (3 settembre) dalle voci delle future generazioni: i giovani della piana. Le ragioni del No “all’opera più devastante che verrebbe realizzata nella piana di Lucca” saranno inoltre illustrate nel corso della giornata con la proiezione del video che illustra il progetto di Anas, cui il Forum ambiente e salute, insieme agli altri attori del Festival, propongono varie alternative.
“Le nostre proposte sono tre – afferma Umberto Franchi, ex sindacalista ed esponente del Forum ambiente e salute -: in primo luogo la tramvia di superficie, che dalla città di Lucca colleghi a servizi, fabbriche e centri commerciali: un’alternativa di lungo periodo al trasporto merci su gomma e alle auto. In secondo luogo, il rafforzamento con raddoppio dei binari delle tre reti ferroviarie che abbiamo nella nostra città: in questo modo noi non soltanto risolviamo un problema ambientale, ma anche un problema sociale, perché esistono migliaia di pendolari, studenti e lavoratori che si recano a Pisa e Firenze ogni giorno. La terza proposta, infine, è il rafforzamento del sistema ciclabile, che attualmente è scarso. Queste tre alternative verranno inserite in un libretto su cui saranno registrati gli atti del convegno tenuto il 20 maggio, che sarà divulgato prossimamente”.
“Per portare avanti questo progetto – prosegue Franchi – abbiamo bisogno della massima partecipazione di tutti, per cui organizzeremo, nei prossimi giorni, incontri con le organizzazioni sindacali, le associazioni degli agricoltori e gli studenti, al fine di coinvolgerli nella raccolta delle firme e in tutte le successive manifestazioni contro gli assi viari, e a sostegno del nostro progetto alternativo”.
I 15 no del comitato al progetto degli assi viari
- È un progetto vecchio, inutile, devastante e costoso: circa 173 milioni di euro per 5,14 chilometri di piloni e terrapieni del tratto nord-sud, unico tratto rimasto dal progetto originario, sono uno spreco di denaro pubblico inaccettabile.
- Il progetto che si vuol realizzare non è più un sistema tangenziale ma è rimasta una strada extraurbana che non servirà a risolvere i problemi di traffico che esistono nella piana di Lucca.
- Non servirà minimamente alle aziende e alle industrie del territorio, anzi le danneggerà passando sui piazzali di manovra senza intercettare il traffico pesante.
- Nonostante lo stralcio dell’asse est-ovest si insiste a volerlo considerare come strategico nazionale, senza più alcuna giustificazione, un pretesto che è servito per imporci il commissario Anas e mettere a tacere cittadini ed istituzioni locali.
- Un’altra strada aumenta il traffico, produce più inquinamento dell’aria, causa maggiori problemi alla salute delle persone e non risolve i problemi della mobilità della piana di Lucca, non serve al turismo ed anzi, incide negativamente sul settore agrituristico;
- Impatta in modo devastante su una zona ricca di acque, tomba i pozzi artesiani di centinaia di famiglie, rischia di inquinare la falda freatica a cui attingono ben quattro provincie toscane e mette in serio pericolo l’assetto idrogeologico interferendo pericolosamente con il paleo alveo del fiume Serchio.
- Rovina l’area protetta dei laghetti di Lammari, vincolata dal Comune di Capannori, unico polmone di verde rimasto nella pianura lucchese, luogo piacevole e distensivo per anziani, bambini e famiglie.
- Consuma suolo agricolo, tagliando i campi coltivati in modo sconsiderato, danneggiando in modo irreversibile le numerose aziende agricole che tutt’ora coltivano la Piana di Lucca e che, con tanto lavoro, hanno conquistato il marchio ‘bio’.
- Divide la Piana di Lucca alzando una barriera a confine tra i comuni di Lucca e Capannori, con viadotti alti fino a 10 metri e terrapieni alti circa 5 metri tra le case, interrompendo il paesaggio storico delle corti, dei terreni agricoli, delle redole e delle vie vicinali di campagna.
- Confligge coi principi costituzionali di cui agli articoli 9 e 41 secondo cui la Repubblica deve tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni e l’iniziativa economica privata non può recare danno alla salute e all’ambiente.
- Nonostante i pesanti segnali che la natura ci manda periodicamente, si vorrebbe continuare a progettare come nel novecento, dimenticando il drammatico aumento del riscaldamento climatico causato dall’anidride carbonica, ignorando le direttive europee ed il grido d’allarme degli scienziati.
- La mobilità sostenibile non è un’utopia ma è una scelta realistica, già in atto in molti paesi europei e si chiama trasporto ferroviario di merci e persone, intermodalità, trasporto pubblico, nuove tecnologie.
- E’ contraddittorio investire sul trasporto delle merci e delle persone su ferrovia col raddoppio in corso della linea Pt-Lucca, con nuovi scali merci realizzati in Garfagnana, col previsto potenziamento dello scalo merci del Frizzone, col piano firmato dai Sindaci per il trasporto ferroviario veloce che unisce LivornoPisa-Lucca-firenze e, contemporaneamente, continuare a sostenere i vecchio e superato progetto stradale dell’asse nord-sud proposto da Anas.
- Nella malaugurata ipotesi in cui venisse approvato, il progetto impiegherà circa 10 anni per vedere la luce, lasciando la piana nel caos ancora per molto tempo e perdendo ogni utilità.
- Perché la manutenzione del ‘nuovo’ asse costerà circa 30mila euro al chilometro e sarà posto a carico degli enti locali, andando ad incidere pesantemente sui bilanci dei Comuni della piana.