Zappia, la battaglia continua: “Sull’albo del Comune la concessione dei patrocini pubblicata ex post”

Il consigliere del gruppo misto: “Errata e da modificare anche un’altra determina su un servizio di catering”
Nuovi strali da Bruno Zappia sulla macchina comunale di Capannori.
“Intendo segnalare una serie di punti interrogativi che ho riscontrato – dice – leggendo con attenzione gli atti sull’albo pretorio online. Sappiamo tutti che questo albo costituisce, in primo luogo, la sede fondamentale dove l’ente espone i suoi atti che devono essere conosciuti, nel rispetto della trasparenza e pubblicati per diventare esecutivi, come le deliberazioni. Mi sono accorto da tempo che le deliberazioni di giunta in cui si concede il patrocinio con uso del logo comunale, vengono spesso pubblicate giorni dopo che la manifestazione patrocinata si è tenuta. Sembra quasi che invece di formulare delibere per informare la gente in tempo utile che a quella certa iniziativa interessante è importante partecipare, il tutto si riduca ad una specie di accordo con il richiedente. Se, infatti, egli risulta iscritto al forum delle associazioni del comune di Capannori, in base ai vigenti regolamenti, ottenuto il patrocinio non paga né il canone per la diffusione dei messaggi né le tariffe del servizio pubbliche affissioni. Se non lo è paga comunque solo la metà di entrambi. Attualmente, sull’albo pretorio ci sono ben tre iniziative di gruppi capannoresi con delibere di patrocinio esposte e pubblicate dopo che l’avvenimento patrocinato si era già tenuto”.
“Qualcuno li definisce mance elettorali – commenta – però io voglio pensare che siamo invece di fronte ad una disattenzione operativa su cui richiamo il responsabile per la tenuta dell’albo e della trasparenza, visto che i cittadini hanno diritto ad una informazione preventiva adeguata. L’altra cosa che dirò nasce anch’essa da una disattenzione, cui si pone rimedio con apposito atto di notifica di una precedente determina dal 4 ottobre scorso, da rettificare per errore materiale commesso in pratica nell’affidamento ad una certa ditta di un certo servizio di catering per un pasto a 100 persone. È stata impegnata una spesa più alta del dovuto, scegliendo d’ufficio il menù più costoso e applicando al servizio l’Iva del 22%. Tuttavia dopo aver cambiato il menù con un altro di minor importo è stato scoperto pure che a questa ditta andava applicata invece l’Iva del 10%. Tutti felici e contenti per il conseguente risparmio di soldi (una volta tanto…). Mi chiedo: dell’immagine di un comune ‘distratto’ che, pur avendo a convenzione uno studio fiscale esterno per il giusto calcolo pure dell’Iva, si sbaglia lo stesso, nessuno si preoccupa? Dopo quello che ho raccontato, con le decine di mutui che si stanno assumendo per opere pubbliche sempre da attuare, con l’esito di corresponsabilità nei danni a carico del comune di Capannori per la vicenda dell’asilo nido Cosimo Isola come fa la gente a fidarsi di un sistema che perde pezzi da tutte le parti?”.