Recalcati a Capannori, il Consiglio non placa le polemiche. L’opposizione: “26mila euro cifra spropositata”

Petrini, Scannerini e Caruso dopo l’assise straordinaria: “Il sindaco non ha risposto a nessuna delle nostre domande”
“I 26mila euro per la lectio magistralis di Massimo Recalcati? Una spesa folle“. È questo, in estrema sintesi, il pensiero dei gruppi di opposizione che hanno riacceso la polemica intorno ai costi della presenza di Massimo Recalcati in occasione del bicentenario del comune di Capannori.
Ma facciamo un passo indietro: Recalcati, psicoanalista e saggista, ha aperto i festeggiamenti per il bicentenario con una lectio magistralis dal titolo Che società vogliamo? Comunità, persone, Istituzioni svoltasi lo scorso 24 settembre. Il suo compenso è finito subito nel mirino dell’opposizione (e non solo), che ha anche richiesto un consiglio comunale straordinario ad hoc. Le risposte del sindaco e della maggioranza però non hanno soddisfatto la minoranza, che oggi (28 ottobre) ha fatto il punto tramite la parole dei consiglieri e Matteo Petrini (Fratelli d’Italia), Matteo Scannerini (Forza Italia) e Domenico Caruso (Lega).
“Pagare 26mila euro per 45 minuti di conferenza è uno sproposito – afferma Matteo Sannerini -. La lectio magistralis è stata pagata con i fondi ministeriali come dice la maggioranza, è vero, ma questi soldi potevano essere spesi per fare numerose conferenze, non solamente una. Noi in consiglio comunale abbiamo avanzato tre domande: perché è stato scelto Massimo Recalcati? Perché la somma è stata fatturata ad una società di Roma e non direttamente a lui? Perché 26mila euro? Non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Abbiamo anche presentato anche un odg in Consiglio avanzando la richiesta a Reclacati di rinunciare a questi 26mila euro, ma tutta la maggioranza è stata costretta a votare contro. È avvenuta un’umiliazione nei confronti dei consiglieri di maggioranza”.
“Durante il consiglio comunale straordinario di mercoledì si è verificato un fenomeno soprannaturale: il sindaco Luca Menesini ha perso il sorriso e la memoria – attacca il consigliere Domenico Caruso -. Noi, come opposizione, abbiamo presentato tre semplici domande a cui non è stata data risposta. Il sindaco Menesini ha letto un discorso senza rispondere ai nostri quesiti: questa è una cosa veramente grave. Abbiamo notato un evidente imbarazzo all’interno della maggioranza. Sulla base di quali valutazioni l’importo di 26mila euro al professor Recalcati è stato ritenuto congruo? Ricordo che il comune di Feltre ha retribuito il professor Alessandro Barbero per una conferenza con una cifra pari a 8mila euro. Capannori, quindi, ha pagato tre volte di più una conferenza analoga, una lectio magistralis di una persona con lo stesso spessore culturale. Perché abbiamo chiesto un consiglio comunale sul tema? I cittadini hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici e noi abbiamo il compito di vigilare. Pagare 26mila per quell’intervento è un insulto nei confronti di tutti quei cittadini che quella cifra non la guadagnano nemmeno in un anno. Con 26mila euro potevano essere fatti più eventi. Sono soldi persi, Recalcati non c’entra niente con Capannori e durante la sua lectio magistralis ha detto un sacco di banalità. La spesa è stata troppo alta e per niente congrua, un pugno nello stomaco per tutti i cittadini”.
“Durante la capigruppo la maggioranza ci ha esortato a rinunciare al consiglio comunale straordinario sul maxi compenso a Recalcati perché non ne capivano le motivazioni – commenta Matteo Petrini -. Poi il sindaco Menesini si è presentato in consiglio comunale leggendo un discorso già preparato con un intervento da 15 minuti. In questo tempo, solo un minuto o un minuto e mezzo è dedicato alla vicenda Recalcati, il resto delle parole sono servite per fare una sorta di passerella elettorale. Il secondo mandato, parola del sindaco, è stato basato sulla preparazione alla festa del bicentenario, una serie di appuntamenti per uscire tra gli applausi dei cittadini, che noi però non abbiamo visto. I 26mila euro per Recalcati, che ha guadagnato più di 50 euro al minuto, sono solamente la cima di una montagna fatta di spese folli. Ricordo che il Comune ha speso 300 euro per l’ingaggio di una persona per leggere 30 nomi destinatari di una onorificenza. Trecento euro per un quarto d’ora di lettura. Senza dimenticare dei 10mila euro spesi per la sagra delle sagre. La spesa per Recalcati è stata folle: i fondi governativi sono comunque dei cittadini e vanno spesi bene. Nessuno ha risposto alle nostre domande in consiglio comunale vanificando un’assise in cui si poteva dare una spiegazione. Purtroppo, invece, è stata fatta solamente una passerella elettorale”.