Sottopasso, c’è la nuova ipotesi progettuale. Ma il comitato la boccia: “Così non si risolve il traffico caos”
I cittadini scrivono una lettera di protesta al sindaco: “Con il nuovo tracciato un condominio diventa una rotonda. No alla soluzione di via Torino”
Viabilità e traffico caos sulla via Francesca Romea, si riaccende la protesta dei cittadini. I membri del comitato ambientale di Altopascio, infatti, tornano ad alzare la voce dopo aver appreso la nuova ipotesi progettuale del sottopasso di Ferrovie (già resa nota mesi fa ndr) che, naturalmente, prevede anche la soppressione dell’ormai famoso passaggio a livello.
Il progetto, ancora in via di definizione, va verso una chiara direzione, ovvero quella indicata dalla sindaca Sara D’Ambrosio durante una conferenza stampa dello scorso 14 gennaio. A seguito di uno studio di traffico, che ha analizzato le due ipotesi di sottopasso da realizzare insieme alla circonvallazione, il Comune è arrivato ad una conclusione: il miglior progetto di sottopasso è quello legato a via Torino, che però anni fa è stato bocciato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
I membri del comitato però non ci stanno e hanno organizzato un sit-in di protesta con tanto di mascherine per denunciare la situazione legata a traffico e salute. Per il comitato ambientale anche la nuova ipotesi progettuale è da scartare: “Non risolve minimamente la situazione del traffico sulla via Romea, anzi fa transitare lo stesso anche su altre strade comunali, nello specifico via Torino e via Divisione Alpina Julia”.
La nuova ipotesi progettuale
Ferrovie sta lavorando sultracciato di via Torino, la cosiddetta soluzione “corta”, cercando di apportare alcune modifiche per superare le vecchie criticità legate soprattutto al dislivello, alla pericolosità idrogeologica, ai raggi di curvatura, alla vicinanza con le abitazioni e all’ambiente.
Con la nuova soluzione si ha una diversa organizzazione di via Torino: il tratto iniziale resterà sostanzialmente lo stesso, poi, per accogliere il traffico proveniente dalla Romea, ci sarà una nuova strada, una sorta di saliscendi, che passerà dietro (e non più davanti) ad un condominio (dove attualmente ci sono campi e alberi) per poi arrivare alla nuova rotonda (che è stata indietreggiata rispetto al vecchio progetto) per l’accesso al sottopasso. La rotatoria verrà realizzata in un campo di fronte all’attuale stabile abbandonato, che verrà abbattuto.
Altra novità: la rotonda di accesso al sottopasso avrà un collegamento diretto con via Divisione Alpina Julia. L’accesso alla rotatoria, quindi, non avverrà più da corte Gori (che diventerà una strada chiusa), ma da via Giuseppe Mazzini (il proseguimento di via Divisione Alpina Julia).
I nuovi ritocchi, riassumendo, consentiranno “di aggirare un edificio esistente e approcciare la rotatoria in modo più ortogonale e quindi con un miglioramento del raggio di curvatura, in particolare nei del raggio di curvatura della rotatoria verso il sottopasso, per il quale nella versione precedente non erano rispettati i criteri di visibilità”, si legge sul documento di Rfi.
Sulle tempistiche, tuttavia, c’è ancora un grosso punto interrogativo. Il progetto del sottopasso dovrà comunque andare a braccetto con il terzo lotto della circonvallazione: anche su questo punto sono attese novità importanti.
La protesta dei cittadini
La nuova ipotesi progettuale del sottopasso non soddisfa alcuni cittadini. Il comitato ambientale di Altopascio, che ha appreso il nuovo progetto grazie ad un accesso agli atti in Regione, passa all’attacco: “La carreggiata di via Torino dovrà accogliere tutto il traffico proveniente da via Francesca Romea e passerà in un saliscendi che gira dietro ad un condominio – spiegano -. Il progetto è rimasto praticamente lo stesso, c’è solamente questa deviazione del tratto finale (sempre con il riferimento a via Torino ndr): la strada passerà dietro ad un condominio e non più davanti. La nuova viabilità sarà proprio all’altezza delle finestre delle camere del condominio dove attualmente ci sono campi e alberi. Siamo pronti a fare la limonata per i camionisti – affermano scherzando –. Di fatti il condominio verrà trasformato in una rotonda. Con questo progetto il traffico sulla via Romea non viene migliorato, anzi, verrà rallentato a causa della deviazione in via Torino e dal passaggio nel futuro saliscendi”.
“Non ci spieghiamo perché si insista sul sottopasso in questa zona, in via Torino – affermano -. Anche lo studio trasportistico, tra l’altro commissionato dall’amministrazione comunale e pagato con i soldi dei cittadini, dice che questa è una zona ad alta pericolosità idraulica. Ferrovie fa il sottopasso, ma è il Comune che sceglie la zona in cui farlo”.
Il comitato mette nel mirino anche la tematica riguardante la viabilità lenta: “Nel nuovo progetto non è stata ancora considerata la viabilità pedonale e ciclabile – affermano -. È rimasta, come da progetto iniziale, la passerella sul lato destro del passaggio a livello dove c’è l’oleificio Stefanini che è una struttura che ha un’altezza di 12 metri e passerella di 32 metri che viene usufruita tramite scale e ascensori. Questa può essere solo pedonale ma in maniera molto critica soprattutto per le persone che si troverebbero in una condizione difficile. Il passaggio ciclabile non esiste: l’unico passaggio previsto dal progetto è quello relativo al sottopasso della stazione, dove c’è il parcheggio. Ci sembra una cosa assurda che per andare da ovest a est del paese il sottopasso non abbia passaggi ciclabile e pedonale. Questo dimostra ancora una volta che è un progetto mal costruito e studiato”.
Il comitato ambientale di Altopascio lo scorso 28 agosto ha anche inviato una lunga lettera alla sindaca Sara D’Ambrosio riassumendo tutti i punti della propria battaglia: “Il nostro comitato ha a cuore la tutela del diritto alla salute dei cittadini del comune di Altopascio e dell’ambiente in cui viviamo. Tramite il nostro legale di fiducia, abbiamo avuto accesso agli atti relativi al ‘potenziamento linea Pistoia-Lucca’ e Rfi ci ha consentito, in particolare, di visionare anche gli atti riguardanti l’ultima progettazione, ancora in via di definizione. Abbiamo così avuto modo di esaminare tutto il materiale, acquisendo informazioni essenziali, che ci consentono di intervenire sulla questione. La prima riflessione è che non sia stata presa in considerazione la situazione generale e complessa del territorio, già gravato da una serie di infrastrutture, senza valutare gli effetti e le conseguenze che avrà l’intervento, così come in corso di progettazione. La realtà del nostro territorio non è certo nata ora, ed è noto che rappresenta un importante snodo per la viabilità interprovinciale, con rilevanza anche regionale, per il trasporto su gomma e per gli scambi commerciali tra le imprese. Altrettanto noto è il fatto che negli ultimi anni si è molto aggravata”.
Il comitato ripercorre le tappe del percorso dal 2017 ad oggi. “L’8 giugno 2017 Rfi presenta in Regione un progetto preliminare per la realizzazione del sottopasso ferroviario. Il 20 luglio 2017 scadevano i termini per le osservazioni sul progetto preliminare, dopodiché il Comune con Rfi poteva passare al progetto esecutivo. Il progetto definitivo è stato presentato nel gennaio 2019 attraverso un avviso pubblico di avvio di procedimento finalizzato all’esproprio delle aree interessate. Tale progetto non viene approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e viene restituito a Rfi per modifiche sostanziali per essere riproposto successivamente al vaglio. Nell’aprile 2022 l’amministrazione comunale di Altopascio, con determina 157 incarica lo studio tecnico Bf ingegneria Faelli per un servizio avente il seguente oggetto ‘affidamento di servizio di architettura e ingegneria teso a supportare l’amministrazione comunale nelle fondamentali e strategiche decisioni in merito al progetto in corso di predisposizione di Rfi’. Nel settembre 2022 il progetto definitivo di Rfi, con alcune variazioni, ritorna in visione alla Regione e al Comune di Altopascio. Nel gennaio 2023 lo studio trasportistico viene presentato e discusso nella commissione consiliare permanente di Altopascio”.
“Ad oggi, nonostante le modifiche apportate al progetto non siano di natura sostanziale – prosegue il comitato -, abbiamo appreso dalla Regione che non viene ritenuto necessario che il progetto sia sottoposto, come previsto, nuovamente al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici, ma è unicamente in attesa di nuova relazione di assoggettabilità a via. Ciò, a nostro avviso, è assurdo”.
“Nello studio trasportistico dell’ingegner Faelli, peraltro incaricato dal comune di Altopascio con oneri pubblici, si legge ‘dalle analisi descritte in precedenza risulta inequivocabile che la soppressione del passaggio a livello non può prescindere dalla realizzazione del completamento del terzo lotto della circonvallazione di Altopascio’. Si legge ancora ‘pertanto lo specifico confronto tra le due alternative di sottoattraversamento ferroviario, denominate soluzione corta (da via Torino ndr) e soluzione lunga (per corte Macedoni ndr) partirà da tale assunto, ossia dalla nuova circonvallazione realizzata ed in esercizio’. Leggendo la relazione per intero, ivi comprese le considerazioni conclusive, emerge chiaro il concetto chiave: il fondamento dello studio, non sta tanto nella scelta nel tracciato ‘migliore’ ma nell’assunto basilare che, finché non ci sarà la circonvallazione realizzata, il passaggio a livello non si può chiudere”.
“Da notare che, in riferimento alla circonvallazione, rimane solo da costruire il terzo lotto per completare l’asse viario che eliminerebbe il traffico pesante dalla via Francesca Romea, una strada densamente abitate dove l’inquinamento ha raggiunto livelli massimi con possibili gravi danni per la salute dei cittadini – continuano i cittadini -. Peraltro, il nuovo progetto di Rfi, attualmente in corso di definizione, non risolve minimamente la situazione del traffico sulla via Romea, anzi fa transitare lo stesso anche su altre strade comunali, nello specifico via Torino e via Divisione Alpina Julia. Da evidenziare anche le note forti criticità idrauliche che afferiscono proprio il luogo in cui dovrebbe essere realizzato il sottopasso. La classe di pericolosità idraulica è infatti ‘alta’ con possibili eventi alluvionali frequenti e eccezionali. Da sottolineare altresì l’assoluta mancanza di coinvolgimento dei cittadini, se non per un consiglio comunale definito ‘aperto’ nel quale hanno avuto diritto di parola soltanto alcune associazioni con un tempo contingentato e senza possibilità di replica”.