Capannori, le opposizioni chiedono la sfiducia della presidente del consiglio comunale

11 dicembre 2023 | 14:39
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La decisione dopo l’episodio durante la seduta straordinaria su Ascit: “I nostri atti non possono essere discussi solo ‘se rimane tempo’”

Una mozione di sfiducia nei confronti della presidente del consiglio comunale di Capannori Gigliola Biagini. A presentarla saranno le opposizioni unite, che oggi (11 dicembre) hanno convocato un incontro con la stampa per illustrare le ragioni dell’atto, che sarà depositato dopo le vacanze natalizie.

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Nel mirino di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto il comportamento della presidente durante la seduta straordinaria su Ascit dello scorso 6 dicembre, interrotta mentre aveva la parola il consigliere Matteo Scannerini per le repliche alla relazione fatta dal presidente del gestore rifiuti Ugo Salvoni. Questa, però, secondo le forze di opposizione, sarebbe solo la “punta dell’iceberg” di una serie di atteggiamenti contestati a Biagini, tacciata di non essere “super partes”, e di negare la parola alla minoranza anche attraverso la mancata calendarizzazione di mozioni e interpellanze presentate dai consiglieri.

“Durante il consiglio comunale di mercoledì è stato toccato il punto più basso di questi cinque anni di amministrazione – ha ricordato il capogruppo di Forza Italia Matteo Scannerini -. Dopo che il presidente Ascit ha illustrato la relazione – relazione che non è stata consegnata a noi consiglieri -, avevo preso parola per chiedere alcuni chiarimenti, ma mentre parlavo la presidente ha deciso di interrompere la seduta. Un episodio disarmante, che ha lasciato di stucco anche alcuni esponenti della maggioranza. Il motivo? Che erano state sforate le 19 e che sarebbe dovuta iniziare la seconda aula convocata per quello stesso giorno. Non curante del fatto che ci fosse in corso una discussione, e che, oltre ad aver rispettato totalmente il tempo per i nostri interventi, era nell’interesse di tutti i cittadini portare a termine l’argomento, visto e considerato che stavamo parlando di rifiuti, della situazione debitoria della società e di tariffe. Del resto questo è un atteggiamento che la presidente del consiglio comunale è solita utilizzare, chiudendo sempre puntualissima le sedute comunali, e lasciando così gli ordini del giorno a metà, tagliando fuori mozioni e interpellanze che sono gli atti di ‘potere’ delle opposizioni“.

Non è la prima volta che le opposizioni contestano le modalità di gestione dell’aula da parte della presidente, per le quali negli anni scorsi avevano già presentato un dossier al prefetto.

“A oggi – hanno aggiunto il consigliere della Lega Domenico Caruso, il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Petrini e Bruno Zappia del Gruppo Misto – ci sono circa 150 atti presentati dall’opposizione che attendono ancora di essere discussi. Per risolvere questa situazione era stato deciso di convocare un consiglio comunale al mese dedicato a mozioni e interpellanze, ma, salvo un paio di sedute, anche questo accordo tra i capigruppo è stato disatteso. Lo stesso consiglio comunale su Ascit era stato convocato perché la richiesta di chiarimenti sulla situazione della società presentata due anni fa dal consigliere Scannerini non aveva ancora trovato una risposta. Per altro, seduta dove abbiamo assistito anche a una relazione fuorviante dell’assessore all’ambiente Giordano Del Chiaro, che fa sorgere dubbi sull’effettiva conoscenza delle problematiche da parte dell’amministratore competente. Per tutti questi motivi la mozione di sfiducia è un atto politico motivato dalla mancanza di imparzialità della presidente Giglioli e dall’incapacità di programmare i lavori del consiglio comunale. Gli atti dell’opposizione non possono essere discussi solo ‘se rimane tempo’”.

Dopo quanto accaduto durante il consiglio su Ascit, l’opposizione ha quindi deciso di disertare la seconda seduta, dove, tra le altre cose, è stata illustrata una relazione in merito al garante della disabilità. “Non è stata una ‘mancanza di rispetto’ come qualcuno avrebbe voluto far passare – ha precisato Petrini, riferendosi all’assessora al sociale Serena Frediani -, ma un preciso messaggio di protesta nei confronti di quanto avvenuto poco prima. Anche perché la disabilità è sempre stato uno dei temi a noi più cari”.