A Montecarlo la mediazione culturale fa ‘scuola’ all’istituto comprensivo



Successo per il progetto di inclusione
A scuola nessuno è straniero, lo recita il titolo di un libro scritto da Graziella Favaro, pedagogista e formatrice che si occupa da anni di educazione interculturale, plurilinguismo e insegnamento di italiano L2. Da sempre le scuole si trovano ad affrontare l’inserimento e l’inclusione di alunni con nazionalità non italiana, a partire dall’apprendimento di una nuova lingua, l’italiano. Le scuole di Montecarlo hanno aderito al progetto Prisma Percorsi di inclusione sociale, mediazione ed aggregazione territoriale, promosso dalla Prefettura di Lucca con i fondi Fami (Fondo asilo migrazione integrazione del ministero dell’interno).
Grazie all’assegnazione di trenta ore di mediazione culturale è stato realizzato un interessante progetto di inclusione e supporto per gli alunni e le famiglie di recente immigrazione. Due mediatori culturali, Agron per la lingua albanese e Kamelia per la lingua araba, hanno collaborato con le insegnanti per offrire un primo aiuto ad alunni da poco entrati in Italia e alle loro famiglie. Inoltre, hanno incontrato le classi, raccontando storie in lingua e storie della loro tradizione, mostrando oggetti e abiti della loro cultura. È stata un’esperienza a cui tutti i bambini hanno partecipato con entusiasmo, mettendosi nei panni del compagno che vive il disagio di trovarsi in un paese di cui non comprende la lingua e facendo esperienza del significato di “lingua madre”. Un grazie di cuore ai due mediatori Agron e Kamelia, che si sono messi a disposizione degli alunni, delle loro famiglie e delle insegnanti. Coordinatrici del progetto sono state le funzioni strumentali per l’inclusione Francesca Pieretti e Lisa Nuti.