È Paolo Rontani il candidato sindaco di ‘Capannori Cambia’
La lista civica svela il nome in vista delle amministrative 2024: è l’ex consigliere comunale Udc
Amministrative 2024, è Paolo Rontani, come ampiamente previsto, il candidato di Capannori Cambia per le prossime amministrative a Capannori.
L’annuncio ufficiale è arrivato questa mattina (16 dicembre) all’Hotel Country Club di Gragnano, lo stesso dove era stata presentata la lista civica di ispirazione di centrodestra un mese fa.
Rontani è ex consigliere comunale Udc e già cinque anni fa figurava fra i papabili per la corsa contro il secondo mandato di Menesini. Poi fece un passo indietro per agevolare la confluenza sul nome di Salvadore Bartolomei della Lega.
Accanto a lui compagni di viaggio noti e meno noti della politica locale. Fra questi il gruppo dirigente della lista: Martina Fruzzetti (giovane studentessa di 21 anni di Pieve San Paolo), Moreno Marcucci (medico), Donatella Biondi (mamma di San Gennaro), Daniele Rocchi (impiegato di 48 anni di Matraia) e Francesco Silvestri (funzionario di banca di 51 anni), che ha spiegato le motivazioni della scelta di Paolo Rontani.
Una scelta non derivata “da un calcolo – dice – ma dalla volontà di dare seguito al nostro impegno: incontrare e dialogare con le realtà e i cittadini del territorio. Perciò siamo partiti così in anticipo nell’annunciare il nostro candidato sindaco, per dare la possibilità di far conoscere le sue idee e proposte. Paolo incarna tutte le caratteristiche indicate dalle tessere del nostro simbolo, che rappresenta per questa lista una carta costituzionale. La prima, l’esperienza: perché non si può affidare la guida di una comunità di 47mila cittadini a una persona improvvisata. Secondo, la concretezza, ossia l’intelligenza di programmare progetti vicini alle esigenze reali dei cittadini, e la capacità di realizzarli. L’autorevolezza – prosegue Silvestri – una caratteristica che o la possiedi o no, e Paolo Rontani ce l’ha: Paolo ispira stima, rispetto e fiducia. La coerenza, che consiste nel rispetto delle proprie idee e dei propri valori. Infine, la serietà: una parola che questa persona, Paolo Rontani, porta a testa alta”.
“Sono alla guida di un gruppo forte e coeso, di cui vado fiero – afferma Rontani – Cinquanta giorni fa è stata presentata questa lista civica, che in poco tempo ha raccolto adesioni di persone esterne alla politica, che fanno parte della società civile. Persone che non si rifanno alla ‘destra’ o alla ‘sinistra’, ma che intendono occuparsi della cosa pubblica, ovvero dei problemi della quotidianità. Fra questi, la manutenzione delle strade, le buche, lo sfalcio delle erbe e tutto ciò che riguarda i rifiuti, un capitolo importante a Capannori”.
Questioni irrisolte, secondo il candidato sindaco di Capannori Cambia, rispetto alle quali questa lista “non elargirà promesse populistiche, mentre da destra e da sinistra di false promesse ne arriveranno molte nei prossimi mesi: questo gruppo si fonda sull’empatia, e stiamo completando il nostro programma con l’ascolto di tutti, cosa che non è accaduta negli ultimi anni nel Comune di Capannori, dove confronto e ascolto sono mancati”.
Dare una svolta significativa, dopo 20 anni di amministrazione Pd, è infatti la parola d’ordine più volte sottolineata dal candidato sindaco e dalla sua squadra, che vuole “segnare una discontinuità con un modo di fare politica in cui si fanno promesse e si prendono impegni, poi sostanzialmente disattesi” aggiunge Silvestri. “Questa è l’occasione – si associa Rontani – per dare una svolta significativa al territorio, abbrutivo sotto numerosi aspetti”.
A partire da quello del decoro urbano, il primo dei tanti punti toccati dal candidato, seguito dalla gestione di Ascit e dalla questione dei punti luce, “un dramma per Capannori, di cui i predecessori non si sono mai occupati. Perché, visto che si parla di transizione, non hanno pensato un programma di efficientamento energetico? Il 60 per cento dei punti luce funziona ancora con la vecchia lampada che consuma e inquina di più di quelle attualmente sul mercato”.
Dagli aspetti da migliorare sul territorio, Paolo Rontani passa quindi a sottolineare gli errori commessi dall’amministrazione Menesini, ripercorrendone la storia: la questione della piscina comunale di cui “gli utenti per due anni, non hanno potuto usufruire perché non era a norma”, quella dell’asilo Cosimo di Lammari, “un progetto faraonico basato sull’ingegneria bioedilizia, foraggiato dalla Regione Toscana, inaugurato due volte da Del Ghingaro e Menesini” e poi “appaltato dal Comune di Capannori”, infine l’aeroporto, “fallito sotto la gestione del Pd”.
Ma la sfida delle amministrative 2024, oltre che ai “delfini di Menesini”, è rivolta anche alla partecipazione. “Cinque anni fa, andarono a votare alle amministrative solo il 61 per cento degli elettori, perché la gente non ha più fiducia e punti di riferimento sul territorio a livello partitico. Queste persone possono trovare con noi una collocazione in una lista civica”.
Una lista “inclusiva – si spiega -, che ha come obiettivo di tutte le sue linee programmatiche e politiche, la moderazione e la pacatezza. Noi non siamo un terzo polo, ma un movimento civico che si propone di risolvere i problemi reali della quotidianità. Questo contenitore ha attratto a sé persone che si rifacevano a ideologie di destra, sinistra e centro: l’augurio è che si prosegua su questa strada, la strada della massima adesione possibile”.
Al vaglio, infine, anche i rapporti con la coalizione di centrodestra formata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, anche in vista di un ipotetico ballottaggio. “Io sono un democristiano – sottolinea Rontani – da 30 anni ‘alleno’ a Capannori con una coerenza politica indiscussa. Il mio schema non lo cambierò e non lo rinnegherò mai. Vedremo se ci sarà la possibilità di un confronto dialettico, non sulle ideologie ma sui programmi”.