Porcari, l’opposizione boccia il piano strutturale intercomunale: “Danneggia il territorio”
I consiglieri: “Rischia di mettere a repentaglio le possibilità di sviluppo bloccando largamente l’attività edilizia”
“Il piano strutturale intercomunale della Piana di Lucca? È stato adottato nel silenzio assoluto, non c’è stata condivisione con cittadini e professionisti. Siamo preoccupati: una serie di nuovi vincoli tecnici e idraulici renderanno intere aree non edificabili con ripercussioni e danni per cittadini e imprese”. È questa, in estrema sintesi, la posizione del gruppo di opposizione La Porcari che vogliamo che – tramite le parole di Barbara Pisani (capogruppo), Diego Giannini, Massimo Della Nina e Riccardo Giannoni – ha ribadito il proprio no al nuovo Piano, così come già fatto in consiglio comunale.
I consiglieri di opposizione, tramite una conferenza stampa, hanno sottolineato tutte le criticità relative al nuovo strumento urbanistico: “Nella seduta di consiglio comunale dello scorso 28 dicembre è stato adottato, nel più assoluto silenzio – attacca l’opposizione -, il piano strutturale intercomunale. Un atto di pianificazione fondamentale per il futuro del nostro Comune e quelli di Capannori, Altopascio e Villa Basilica (Montecarlo non ha aderito ndr), avvenuto senza alcun tipo di informazione condivisione e confronto con cittadini, categorie e professionisti. La prima cosa che contestiamo, quindi, è il metodo utilizzato per l’adozione del Piano: non c’è stata condivisione e ciò è molto grave”.
“Entrando nel merito del provvedimento – proseguono i consiglieri – siamo ancora più preoccupati perché il Piano potrebbe creare grossi problemi in particolare al comune di Porcari. Osservando le carte adottate emerge che la mancata realizzazione, in tutti questi anni, degli interventi di messa in sicurezza idraulica, rischia di mettere a repentaglio le possibilità di sviluppo del nostro territorio bloccando o riducendo largamente l’attività edilizia di cittadini e imprese. Dalle nuove carte (quelle relative a pericolosità e magnitudo idraulica), infatti, si può ben vedere ad occhio nudo che gran parte dei territorio di Porcari è ad alta pericolosità idraulica o con rischio alluvione severo. Le conseguenze di questo sono molteplici: rendere Porcari incapace di rispondere alle esigenze delle realtà industriali/artigianali che sono qui da decenni e il territorio comunale meno attrattivo in questo ambito rispetto al passato, tradendo una delle sue vocazioni principali, quella industriale e manifatturiera; limitare l’attività edilizia delle famiglie che vivono a Porcari; mettere a rischio la possibilità di realizzare le opere pubbliche attese da decenni, o renderle comunque molto più complesse e onerose. A tutto questo si aggiunga il potenziale contenzioso tributario che potrebbe nascere, vista la presenza di terreni che, in seguito dell’adozione del Psi, diventano inedificabili a causa dell’imposizione di vincoli tecnici o idraulici e comunque, in prospettiva, si avrà una diminuzione delle entrate per l’Ente, sia sul fronte Imu sia sul fronte oneri di urbanizzazione”.
L’opposizione passa all’attacco del sindaco Leonardo Fornaciari: “Non è per caso che oggi arriviamo ad una scelta non concertata, non condivisa e potenzialmente gravosa per il territorio – continuano -. Sicuramente hanno inciso, come detto, i mancati investimenti per la sicurezza idraulica, ma quello che ha certamente contribuito in modo determinante sono gli enormi ritardi registrati relativamente alla pianificazione urbanistica del territorio. E chi aveva la responsabilità politica di guidare queste scelte è il sindaco Fornaciari che per oltre 10 anni ha avuto la delega all’urbanistica, lasciata solamente pochi mesi fa. Già nel settembre 2017, abbiamo fatto le nostre obiezioni in consiglio comunale di fronte alla decisione di avviare il procedimento di stesura del piano strutturale intercomunale, che non è stata affatto frutto di una scelta consapevole e voluta di pianificazione unitaria della Piana. Tutt’altro. È stata semplicemente una scappatoia per evitare il blocco dell’attività edilizia, visto che, proprio a causa dei ritardi accumulati sul fronte della pianificazione urbanistica, Porcari si era trovata a ridosso dell’entrata in vigore di norme di salvaguardia che avrebbero impedito il rilascio anche di semplici permessi a costruire”.
Per l’opposizione, quindi, “non aver messo in sicurezza il territorio, soprattutto negli ultimi dieci anni, ha creato un danno enorme per Porcari”. Ma quali sono le zone che preoccupano di più? “La situazione verrà stravolta da punto di vista urbanistico – sottolineano -. Le aree più danneggiate saranno quelle lungo i corsi d’acqua, dal Padule, passando per tutta la zona ovest fino a Rughi”.
“Infine, da ultimo ma non per importanza, affrontiamo l’argomento dei costi di tutte queste sovrapposizioni di piani, intrapresa esclusivamente per rinviare nel tempo problematiche mai affrontate, ad oggi irrisolte, che danneggeranno pesantemente il nostro territorio – attaccano -. Per la redazione del precedente piano strutturale, approvato da Porcari nel 2015, e rimasto a questo punto carta straccia, era stato individuato un pool internazionale di professionisti ed era costato ai cittadini più di 200mila euro. In seguito, per far fronte alle ulteriori varianti al regolamento urbanistico, generatesi per le varie decadenze delle destinazioni urbanistiche intervenute, abbiamo dovuto spendere altri 80mila euro. Questo piano strutturale intercomunale è costato finora ulteriori 70mila euro. Insomma, un disastro sotto tutti i punti di vista”.
“Per contro, invece, relativamente all’area dell’ex-fornace, sulla quale ci saremmo aspettati una particolare attenzione – concludono -, non siamo riusciti a rinvenire alcuna forma di tutela. Insomma, noi di vantaggi da questo Piano non ne vediamo: ci sono solo grossi rischi e danni”.