Scannerini: “Mense scolastiche, si torni alla gara per affidare il servizio”

Il capogruppo di Forza Italia: “L’internalizzazione del servizio non conviene né all’ente né alle famiglie”
“La prospettiva di internalizzare il servizio mensa di Capannori non è economicamente conveniente per l’ente: si torni a gara”. Così Matteo Scannerini, capogruppo di Forza Italia a Capannori sull’ipotesi, già trattata in consiglio comunale con un atto di indirizzo, quindi per ora non vincolante, di riportare il Comune a gestire “direttamente” il centro cottura, e quindi l’erogazione dei pasti, nelle scuole del circondario che fa a lui capo.
“Prima di tutto, non è vero che il Comune gestirebbe da solo la produzione e la distribuzione dei pasti – sostiene Scannerini -. L’ente entrerebbe all’interno di una società già esistente, la Qualità e Servizi spa. Capannori acquisirebbe quindi il 22 per cento delle quote di una società che ha sede nel fiorentino, per la precisione a Calenzano, che ha al suo interno, oltre a quest’ultimo, i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Carmignano e Barberino. La prima domanda che sorge spontanea è: cosa c’entra questa zona con Capannori? Visto che si parla di valorizzazione dei prodotti locali, come può una società esterna totalmente alla realtà capannorese, valorizzare le nostre aziende agricole locali? Voci fondate parlano poi di un imminente ingresso dello stesso comune di Firenze. Questo porterebbe ad una riduzione della quota che, dal 22 per cento acquistato, calerebbe nettamente condannandoci alla irrilevanza. 22 per cento, cari cittadini non è il 51, soglia minima per definire in house una società e, quindi, per avere il controllo totale del servizio. Quindi definirlo interno, è un bluff sapendo di bluffare”.
“Un altro lato della vicenda da considerare è il prezzo del pasto. Dalle carte fornite ai gruppi – sostiene Scannerini – si parla di un prezzo di 6,20 euro per i nidi e di 6,45 euro per le primarie. Dalle gare tenutosi nelle realtà a noi vicine però, risultano prezzi di mercato più bassi. In alcuni casi anche di un euro in meno rispetto a quanto proposto da Qualità e Servizi spa. Quindi, dal punto di vista economico, assolutamente non conveniente per un comune che sarebbe costretto a calmierare il prezzo per rendere il servizio di ristorazione, giustamente, accessibile a tutti. Se ci mettiamo anche il centro cottura da ristrutturare, i costi aumentano ulteriormente”.
“Non resta quindi che una soluzione: la gara – è convinto ancora il capogruppo di Forza Italia -. Questa sarebbe la soluzione migliore dal punto di vista economico e anche sociale. Nel bando è possibile, infatti, prevedere tutele per gli attuali dipendenti del centro cottura, che continuerebbero a lavorare come hanno fatto fino ad oggi. La ristrutturazione sarebbe invece onere di chi vince e avremmo, in futuro, la possibilità di tornare sul mercato libero per valutare nuove offerte. Considerando poi che a giugno andiamo ad elezione del nuovo sindaco e consiglio comunale, vincolare la nuova amministrazione ad una scelta fatta da un consiglio, giunta e sindaco in scadenza, è anche inopportuno”.