Capannori, il Popolo della Famiglia scende in campo per le elezioni: sosterrà Rontani

Annunciati i primi due candidati: la coordinatrice provinciale Ilaria Giurlani e Mario Motta, prof di religione in pensione
Il Popolo della Famiglia scende in campo per le elezioni a Capannori dell’8 e 9 giugno. Il movimento politico di ispirazione cristiana e fondato sulla dottrina sociale della chiesa, questa mattina (17 febbraio) ha rotto gli indugi e, tramite una conferenza stampa all’hotel Le Ville a Lammari – ha annunciato che parteciperà alle amministrative e che sosterrà il candidato sindaco di Capannori Cambia, Paolo Rontani.
Il movimento – che è presente a Capannori dal 2017 – ha anche annunciato i primi due nomi che faranno parte della lista dei candidati alle prossime elezioni: la coordinatrice provinciale del Popolo della Famiglia di Lucca, Ilaria Giurlani, e Mario Motta, professore di religione in pensione.

A fissare gli obiettivo del Popolo della Famiglia è stata proprio Ilaria Giurlani: “Vogliamo dare il nostro contributo fattivo al cambiamento a Capannori portando le nostre idee in consiglio comunale. Serve un sostegno alle famiglie e alle giovani coppie per invertire la rotta della denatalità. Dobbiamo incentivare le piccole e medie imprese. Vanno difesi i valori non negoziabili: al centro di tutto ci deve essere la dottrina della chiesa. Un altro punto centrale riguarda la cultura della vita: noi diciamo ‘no gender nelle scuole’, non va imposto un modello fuori da ogni logica e fondamento scientifico. È un’insidia per i nostri figli. Vogliamo un assessorato alla famiglia anche nel comune di Capannori. Tra i punti fondamentali del nostro programma ci sarà anche quello riguardante l’assistenza agli anziani. Noi sosterremo convintamente la candidatura a sindaco di Paolo Rontani: lo abbiamo conosciuto la scorsa estate e in lui abbiamo visto una persona adatta per portare un cambiamento nel nostro territorio”.
Sulla stessa linea Mario Motta: “Dobbiamo smettere di parlare in politichese, serve ascoltare i bisogni dei cittadini. Serve trasparenza, formazione e informazione per uscire dal pensiero unico. Noi vogliamo dare il nostro umile contributo per riportare i cittadini al voto e aiutare i capannoresi a far sbocciare il loro talento”.

All’incontro presente anche il candidato sindaco di Capannori Cambia, Paolo Rontani: “Anche noi crediamo fortemente nel ruolo centrale che deve ricoprire la famiglia – ha affermato -. Si sta arrivando anche a mistificare la carta d’identità: una cosa incredibile ed è anche per questo che la gente non va più a votare. Noi dobbiamo riportare alle urne quel 40% dei cittadini che non va a votare, queste persone non credono più nei partiti. Bisogna portare avanti un progetto andando a parlare con le persone. I cittadini vanno ascoltati e ciò a Capannori non è stato fatto negli ultimi 20 anni. Le nostre due parole chiave sono ascolto e impegno“. Francesco Silvestri, portavoce di Capannori Cambia, ha lanciato un frecciatina nei confronti del candidato sindaco del centrosinistra Giordano Del Chiaro, bocciando la proposta del ‘pronto dottore’ annunciata proprio una settimana fa.
A Lammari ha fatto tappa anche il coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, Leonardo Bisori, che ha presentato la proposta di legge di iniziativa popolare Una firma per la vita, promossa da un gruppo di cittadini e sostenuta dal movimento. Il coordinatore ha definito le unioni tra omosessuali “contronatura e un prodotto delle lobby”.
La proposta di legge su “diritto alla vita, reddito di maternità e sostegno ai sofferenti”
La proposta di legge del Popolo della Famiglia è composta da quattro articoli: “Articolo 1. La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano a nascere, fermo restando il diritto di ogni gestante alle cure necessarie alla tutela della propria vita, anche laddove comportasse come effetto indiretto la morte del nascituro. Per le madri cittadine italiane prive di sostegno economico è previsto su richiesta un reddito di maternità di mille euro al mese per i primi otto anni di vita del figlio, rinnovabili alla nascita di un secondo figlio, vitalizi alla nascita del quarto figlio o di un figlio disabile”.
“Articolo 2. La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano, una volta concretizzato il suo diritto alla nascita, a non essere mai e per nessuna ragione soppresso. Al disabile grave sono garantiti le cure e il sostegno economico per far concretamente fronte alla propria condizione”.
“Articolo 3. Coloro che esercitano la professione medica non possono somministrare, neppure se richiesti, farmaci mortali e similmente a nessuna donna possono fornire supporto chirurgico o farmacologico ( fatta salva l’eccezione prevista all’articolo 1 per provocare un aborto. Chi infrange questa norma è radiato dalla professione medica e punito con la reclusione da sei a dodici anni”.
“Articolo 4. I fondi per il reddito di maternità e per il sostegno alla disabilità grave, quantificati in 5 miliardi di euro annui con risparmi da portare a riserva, sono prelevati dal cespite del bilancio dello Stato che prevede l’innalzamento di spesa per armamenti e difesa militare al 2% del Pil. Tale innalzamento, previsto in 13 miliardi di euro annui a regime è ridotto a 8 miliardi”.