Capannori Popolare, non solo salario minimo: “Nelle gare punteggio extra a chi paga almeno 10 euro l’ora”

11 marzo 2024 | 16:17
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Capannori Popolare, non solo salario minimo: “Nelle gare punteggio extra a chi paga almeno 10 euro l’ora”

La lista di sinistra: “Ogni amministrazione comunale potrebbe già adottare autonomamente misure per la tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”

Capannori Popolare, sì al salario minimo.

“È notizia di pochi giorni fa – dice la lista civica capannorese – che le opposizioni in parlamento lanceranno una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sul salario minimo, ignorando totalmente il fatto che una legge per il salario minimo a 10 euro, accompagnata da 70mila firme certificate a sostegno, giace nei cassetti da novembre 2023 in attesa di essere discussa. Stupisce inoltre che le opposizioni facciano finta di non sapere che ogni amministrazione comunale potrebbe già adottare autonomamente misure per la tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, come già accaduto nei mesi scorsi a Firenze e Livorno. Il problema è sempre e solo la reale volontà politica di realizzare tali provvedimenti”.

“Capannori Popolare si propone di istituire, in linea con la normativa relativa alle gare di appalto, vincoli per le imprese e gli enti privati partecipanti alle gare – dice la nota – con particolare riferimento alla percentuale di assunti a tempo indeterminato, al privilegiare un inquadramento contrattuale adeguato e vantaggioso per il lavoratore, alla verifica delle tutele e protezioni sul posto di lavoro.  È inoltre possibile – e doveroso – indicare nei bandi pubblici il contratto collettivo da adottare, affine alla mansione, più vantaggioso per il personale dipendente impiegato nell’appalto o nella concessione”.

“Infine, proponiamo l’istituzione di una clausola premiale – conclude Capannori Popolare – che attribuisca un punteggio extra alle aziende che garantiscono un livello salariale minimo di 10 euro l’ora, un passo enorme in termini di diritti del lavoro in un Comune come quello di Capannori, in cui la pratica di esternalizzare servizi comunali a ditte esterne è diventata preponderante nel corso degli anni. Passare dalle parole ai fatti si può, in modo semplice e concreto”.