Casa di comunità a San Leonardo, Giani “consegna” i lavori: nel 2025 la fine del cantiere

3 aprile 2024 | 13:24
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Grazie ai fondi del Pnrr verrà costruito un nuovo spazio di 200 metri quadri per aumentare i servizi sanitari

Sono stati ufficialmente consegnati questa mattina (3 aprile), direttamente (e simbolicamente) dal presidente della Regione Eugenio Giani, i lavori per il potenziamento e l’ampliamento del presidio sanitario di San Leonardo in Treponzio, che presto diventerà una casa di comunità grazie ai fondi del Pnrr.

L’obiettivo è quello di rendere il centro sempre di più un punto di riferimento per le famiglie che abitano nella zona sud del territorio capannorese. Un unicum per tutta la Piana di Lucca: la struttura di San Leonardo in Treponzio diventerà una casa di comunità innovativa per il contesto lucchese, con le caratteristiche indicate nel decreto ministeriale 77 e mettendo insieme in un unico centro i servizi sanitari e quelli sociali. Un modello che potrebbe poi essere esportato nei territori vicini, a partire da Marlia.

La struttura, come detto, presto verrà ampliata: grazie ai fondi Pnrr è prevista la costruzione di un ulteriore spazio di circa 200 metri quadrati per incrementare il numero degli ambulatori e di aree comuni e di conseguenza ampliare la già ricca offerta di servizi proposti. I lavori di ampliamento dovrebbero prendere il via entro 60 giorni dalla consegna (che è avvenuta oggi, ma probabilmente i lavori partiranno in estate ndr) e la nuova struttura sarà pronta dopo un anno di interventi, quindi nel 2025. Il cantiere avrà un costo di 685mila euro ed è stato affidato alla Montelupo Luce Engineering.

casa della salute san leonardo in treponzio casa della salute san leonardo in treponzio

Tutte le novità sono state presentate questa mattina (3 aprile) durante una conferenza che ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Eugenio Giani, dell’assessore regionale Stefano Baccelli, del sindaco di Capannori Luca Mensini, del vicesindaco con delega alle politiche sociali Matteo Francesconi, della direttrice generale dell’azienda Usl Toscana nord ovest Maria Letizia Casani e della direttrice della zona distretto Piana di Lucca Eluisa Lo Presti.

“Oggi siamo a presentare un progetto importante e molto atteso per il nostro territorio – afferma il sindaco Luca Menesini -. La casa di comunità rappresenta un luogo essenziale per la presa in carico dei pazienti e per valorizzare maggiormente il ruolo della sanità territoriale, in cui è possibile attivare servizi di medicina di iniziativa, oltre che di prevenzione. Con questa nuova struttura che si integra con le altre già presenti, riaffermiamo con forza il ruolo della sanità pubblica, universalistica e di qualità. Nell’ambito dell’assistenza territoriale il fatto di avere una ‘casa’ comune di riferimento rappresenta un elemento in grado di facilitare la modalità di lavorare insieme, in modo integrato, a beneficio dei pazienti, degli assistiti e degli operatori stessi. La struttura di San Leonardo in Treponzio è inserita in una vasta area che racchiude una popolazione di oltre 10mila persone. Colgo l’occasione per ringraziare la Regione e l’Azienda sanitaria per la proficua collaborazione”.

casa di comunità San Leonardo in Treponzio

“Siamo particolarmente soddisfatti e contenti di come nell’Asl Toscana nord-ovest si sta sviluppando quella che vuole essere la nostra riforma della sanità – afferma Eugenio Giani -. La sanità in Toscana è un’eccellenza ed è fondata sui nostri 45 ospedali, ma il disegno strategico che noi vogliamo adesso è quello di potenziare il territorio. Accanto ai 45 ospedali vogliamo avere almeno il doppio, o poco più, e quindi 100 o 120 strutture che abbiano come case di comunità e ospedali di comunità il rapporto con il territorio. Le case di comunità, come questa a San Leonardo, devono diventare presidi che consentono al cittadino di trovare, in modo più prossimo, una struttura sanitaria senza dover cadere nella necessità di andare al pronto soccorso. In questo modo si evita di congestionare il pronto soccorso e le lunghe liste di attesa dello specialista che trova il suo punto di riferimento nella rete ospedaliera”.

casa di comunità San Leonardo in Treponzio

“Nella casa di comunità, si crea un luogo di aggregazione fondamentale, in cui operano medici, infermieri di famiglia e altri specialisti ambulatoriali – prosegue Giani -. Quello di oggi è un ulteriore tassello concreto che va verso la tutela del sistema sanitario pubblico, che sta da sempre in cima alle nostre priorità. A livello regionale abbiamo programmato ben 77 interventi su case di comunità e oltre 30 per ospedali di comunità. In più abbiamo intenzione di istituire in Toscana una ventina di Pir (Punti di intervento rapido) aperti sulle 12 ore, per i codici bianchi o verdi, quindi per le patologie più banali, in maniera da alleggerire un po’ la pressione sulle strutture di pronto soccorso nei nostri ospedali. L’impegno sul territorio garantirà una sempre maggiore capacità di presenza del nostro sistema regionale, che già viene considerato tra i migliori in Italia per il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea). Ricordo che la nostra Regione può contare su un finanziamento complessivo di 453 milioni con fondi Pnrr e che tutti i progetti si stanno definendo, come avvenuto qui a San Leonardo in Treponzio, per il bene dei nostri cittadini. Queste strutture territoriali sono funzioni integrate all’ospedale garantendo così appropriatezza delle cure e salvaguardando da accessi impropri”.

“Sono particolarmente soddisfatta – sottolinea la direttrice Maria Letizia Casani – che il processo di programmazione delle case di comunità stia procedendo così velocemente in molti territori della nostra Asl, tra cui appunto la Piana di Lucca e in questo caso il comune di Capannori. Quello di stamani è un nuovo importante investimento, di circa 700mila euro, che rappresenta un segnale di attenzione da parte nostra e della Regione per questo territorio, al quale dobbiamo garantire servizi socio-sanitari adeguati alle esigenze. Con questa consegna dei lavori alla ditta entriamo in una fase più operativa. All’interno della casa della comunità di San Leonardo, che rappresenta già un vero fiore all’occhiello per l’attività territoriale, sta prendendo il via un progetto innovativo socio-assistenziale di tipo infermieristico che prende nome di Micro equipe territoriale (Met), in grado di valutare l’appropriatezza della richiesta che il cittadino presenta al segretariato sociale con lo scopo di attivare nel tempo il Pua (Punto unico di accesso). In caso di mancanza di appropriatezza è previsto che sia la Met ad indirizzare il cittadino verso risposte appropriate alle sue esigenze”.

“Voglio ringraziare in questo caso specifico il sindaco Luca Menesini, la direttrice della Zona distretto Eluisa Lo Presti e i tecnici della nostra Asl per la loro capacità di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per portare avanti questo percorso, che era già stato annunciato nei mesi scorsi, che inizierà nei prossimi mesi per concludersi entro la fine del 2025 – prosegue Casani -. Ringrazio inoltre la coordinatrice dell’aggregazione funzionale territoriale – Aft Capannori, di cui la medicina di gruppo di San Leonardo fa parte, Silvia Begliuomini, il responsabile delle attività sanitarie di comunità della provincia di Lucca Marco Farnè, la direttrice del dipartimento medicina generale Asl Toscana nord ovest Maria Stella Adami. Un ringraziamento particolare, per essere riuscito ad essere presente a San Leonardo in Treponzio, al presidente Giani, che con la Regione ci supporta in maniera straordinaria per tutti questi percorsi in atto”.

casa di comunità San Leonardo in Treponzio

“Questo progetto contribuisce ad arricchire l’offerta presente nel nostro territorio e soddisfare i bisogni di salute della popolazione secondo il modello di sanità di prossimità, così come definito dal Dm77 – afferma la direttrice della Zona Eluisa Lo Presti – vorrei inoltre sottolineare che nella zona l’attività già presente all’interno dell’attuale casa della salute è organizzata secondo un’ottica di integrazione, poiché l’ambito territoriale dei servizi sociali coincide con quello dell’Aggregazione funzionale territoriale dei medici di medicina generale e dell’Infermiere di famiglia e comunità. La struttura di San Leonardo in Treponzio costituisce un progetto di innovazione in cui la comunità degli assistiti non è solo destinataria di servizi, ma è parte attiva nella valorizzazione delle competenze presenti nella comunità stessa: disegnando nuove soluzioni di servizi, contribuendo a costruire e organizzare le opportunità di cui ha bisogno al fine di migliorare la qualità della vita e del territorio, rimettendo al centro dei propri valori le relazioni e la condivisione. È stato quindi individuato come obiettivo primario il coinvolgimento attivo della comunità locale nella segnalazione dei propri bisogni di salute e nelle proposte di sviluppo della casa della comunità stessa, grazie anche alla collaborazione del comitato di partecipazione della zona Piana di Lucca”.

Il progetto

I cittadini del Compitese e della zona sud del territorio potranno contare su una struttura che sarà un fiore all’occhiello nel garantire il diritto alla salute delle persone. Verrà realizzato un vero e proprio polo della salute a San Leonardo in Treponzio, capace di dare anche risposte di prossimità a situazioni complesse come quelle legate all’autosufficienza. Le case di comunità rappresentano il nuovo modello di assistenza territoriale, che prevede la partecipazione, all’interno della struttura, di equipe multiprofessionali. Gli interventi che stanno per partire a San Leonardo in Treponzio, presidio fondamentale nell’ambito della rete territoriale, si pongono l’obiettivo di fornire servizi socio-sanitari sempre più al passo con i tempi e quindi adeguati alle esigenze dei cittadini dell’area Capannori Sud.

A San Leonardo nasce la casa di comunità: nel 2024 i lavori di ampliamento della struttura

La struttura, sita in via Sottomonte 398, è disposta su due piani e in essa convergono diverse figure tra cui: medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali interni (Sai), infermieri, amministrativi e servizio sociale, in virtù di quella multidisciplinarietà richiesta dal nuovo modello socio-sanitario.

Questi al momento i servizi erogati: medicina di gruppo, diagnostica di base tramite un ecografo in dotazione ai medici di medicina generale nei loro ambulatori; specialistica ambulatoriale per le patologie neuronali e dell’apparato locomotore offerta da neurologo, ortopedico, reumatologo, fisiatra, aperti nei diversi giorni della settimana; riabilitazione fisioterapica; Cup; prelievi di sangue; assistenti sociali; “Punto insieme”. I professionisti della medicina di gruppo, coordinati dalla dottoressa Silvia Begliuomini, tramite una logica di condivisione della presa in carico del paziente, sono in grado di fornire un servizio giornaliero dalle 8 alle 19 a tutta l’utenza afferente che quindi può, in caso di necessità, rivolgersi a uno dei medici presenti anche al di fuori degli orari del proprio medico di riferimento. Un’offerta di servizi, quindi, ampia e variegata.

casa della salute san leonardo in treponzio

E’ già attivo anche l’ambulatorio di prossimità, un servizio sanitario assistenziale infermieristico in grado di garantire servizi di natura preventiva, curativa e di educazione sanitaria. Questo spazio si propone di venire incontro ai bisogni assistenziali del cittadino attraverso la sua presa in carico, l’individuazione delle necessità cliniche e la definizione di un piano assistenziale personalizzato che possa garantire le attività atte a migliorare il suo stato di salute. L’ambulatorio è attivo ogni martedì dalle ore 14 alle 18.

Ciò che distingue questo spazio da un altro ambulatorio infermieristico è la presenza di un coordinatore della Casa della comunità, una figura infermieristica in grado di far comunicare le diverse presenze professionali nella creazione di una rete sanitaria che coinvolga medici, specialisti ambulatoriali, infermieri ed assistenti sociali. Questo servizio si occupa inoltre di coordinare l’assistenza al paziente complesso, mettendo in atto buone pratiche di chiamata attiva verso coloro che presentano patologie croniche come ad esempio il diabete.