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Capannori Popolare, oltre 260 firme a sostegno della lista: “Non governeremo con i compromessi”

11 maggio 2024 | 10:16
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Capannori Popolare, oltre 260 firme a sostegno della lista: “Non governeremo con i compromessi”

Il movimento che sostiene la candidata sindaca Nicoletta Gini: “Se vinceremo presenteremo subito ricorso al Tar contro gli assi viari”

E’ stata presentata ufficialmente ieri (10 maggio) in Comune la lista di Capannori Popolare con oltre 260 firme a sostegno, raccolte “solo con la forza e l’impegno di gente che ha messo il proprio tempo, la propria passione e la propria energia e l’aiuto di chi ha compreso la genuinità del progetto aiutandoci nella raccolta firme”, spiega la candidata sindaca Nicoletta Gini.

“Una campagna elettorale con meno di duemila euro, totalmente autofinanziata – sono i dati snocciolati dalla lista -, con la fatica e lo spirito di servizio di chi crede che Capannori abbia bisogno di una voce pulita, chiara e netta, senza compromessi elettoralisti, senza liste civetta, senza accordi con chi non condivide la nostra stessa idea di comunità e di ambiente, che sarebbero certo stati comodi ma che avrebbero tradito la nostra motivazione”.

“Siamo a un passo dal portare in consiglio comunale questa voce pulita, chiara e netta – dice la candidata sindaca insieme ai candidati consiglieri -, perché se è vero che alle amministrative conta la persona, noi crediamo che non si possano distinguere le persone dalle loro idee.  Amministrare non significa solo far quadrare i conti, né costruire una finta immagine di partecipazione democratica da sbandierare quando fa comodo e da nascondere quando rompe le uova nel paniere come con gli assi viari. A tal proposito, in caso di vittoria alle elezioni ci impegniamo a promuovere un ricorso al Tar contro la loro realizzazione, che metterebbe a repentaglio il nostro territorio, la qualità già scadente dell’aria e delle falde acquifere, la salute di tutti e tutte noi”.

“Ma anche se non dovessimo vincere – prosegue la nota – ci impegniamo a presentare nel primo consiglio comunale tre mozioni a tutela di lavoratrici e lavoratori: una per la progressiva reinternalizzazione dei servizi dati in appalto; una per promuovere tutte le iniziative volte a garantire un salario minimo di almeno dieci euro l’ora a tutte le persone che lavorano direttamente o indirettamente per il Comune; una per istituire un osservatorio permanente sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ancora più urgente visti i numerosi e recenti incidenti mortali come l’ultimo di pochi giorni fa a Palermo. Noi non abbiamo interessi, non abbiamo padroni e siamo liberi di agire e dire sempre quel che pensiamo e a favore di chi è rimasto finora invisibile. Una voce senza padroni, che farà controllo popolare e che porterà Capannori in comune, questa volta davvero”.