Assi viari, il fronte del no chiede un vertice con sindaci e Regione: “Basta raccontare favole”

18 maggio 2024 | 13:47
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I cittadini forti di 5mila firme raccolte vogliono proporre alternative: “Si faccia la tramvia di area vasta”

Prosegue con ampia partecipazione la protesta per il no agli assi viari, grande opera per la viabilità che ha l’obiettivo di allontanare i mezzi pesanti dalla circonvallazione di Lucca e dalle zone centrali di Capannori. Secondo il Forum per la Tutela ambientale e Salute dei cittadini, questa prospettiva è ingannevole ed il progetto ormai datato e superato, senza tenere conto di soluzioni per una mobilità alternativa.

E’ quanto ha ribadito stamani (18 maggio) Umberto Franchi, coordinatore del Forum, al presidio organizzato sotto il Loggiato pretorio di Piazza san Michele. Gli intervenuti hanno mostrato le 5000 firme raccolte per la petizione popolare contro gli assi viari.

Queste 5 mila firme dimostrano che una gran parte della cittadinanza è d’accordo sulle nostre proposte che hanno questo significato: il blocco del progetto sciagurato degli assi viari e l’apertura di un confronto col sindaco di Lucca, di Capannori e la Regione Toscana – dichiara Umberto Franchi, coordinatore del Forum per la Tutela ambientale e Salute dei cittadini -. Non ci limitiamo a dire no, ma portiamo avanti un’alternativa basata su una tramvia di superficie in grado di legare il centro della città a tutta la periferia, il rafforzamento delle tre rete ferroviarie, Lucca – Viareggio, Firenze – Lucca – Aulla e Lucca – Pisa, a cui aggiungiamo una nuova implementazione delle piste ciclabili con parcheggi scambiatori, in modo di trasformare quello che oggi c’è già, in qualcosa di utile anche sul piano ambientale”.
“Noi ci proponiamo, per quanto riguarda il traffico periferico, di ridurlo attraverso queste proposte – prosegue il coordinatore -. La favola di chi racconta che gli assi viari sarebbero utili per ridurre il traffico nelle periferie, è un falso, perché siamo in presenza di uno sviluppo distorto, dove ci sono centri commerciali non di luogo, centri servizi, aziende non di luogo, i cittadini, i lavoratori che si recano in questi luoghi e nelle aziende, anche i camion che devono fare trasporti, merce, al centro commerciale, sono obbligati a fare queste strade. La città di Lucca ha più vie rispetto a tutte le altre città della Toscana, proprio perché siamo in presenza di un sviluppo distorto. Allora bisogna intervenire in modo che ci sia un indirizzo, nella prospettiva anche di un Piano urbanistico, che sia funzionale a ridurre il traffico su gomma. Solo implementando il servizio per quanto riguarda la tranvia di superficie, le ferrovie statali e le piste ciclabili, si può andare verso questa riduzione. Quello che comunque va detto – conclude Franchi -, che i cittadini sanno benissimo che non si possono fare questi Assi viari, perché avrebbero un impatto ambientale devastante sia sull’ambiente che sulla loro stessi e sulla loro salute, tutto ciò per permettere un business di 173 milioni di euro, che qualcuno vuole portare avanti. Questo non lo possiamo permettere.”

La raccolta di 5000 firme di cittadini, è avvenuta grazie all’impegno del Forum per la Tutela ambientale e Salute dei cittadini, assieme a: il comitato Altrestrade, il comitato in difesa dei laghetti di Lammari, l’associazione Senza confini, il comitato San Concordio, Legambiente Lucca, Capannori e Piana lucchese.
Adesso la protesta proseguirà con il protocollo delle firme e l’invio di una lettera alla Regione Toscana, alla Provincia di Lucca, al Comune di Lucca e Capannori, per chiedere un incontro congiunto tra tutti gli enti coinvolti, le associazioni e i comitati che formano il Forum, da effettuare in tempi brevi prima della Conferenza dei servizi sul progetto.

Lo scopo dell’incontro “dovrà essere un serio confronto sui contenuti della petizione popolare che riguarda il blocco del progetto degli assi viari e l’esame delle proposte sulla mobilità alternativa portati”.
Tra le proposte figurano: “la realizzazione di una tramvia di superficie di area vasta, l’utilizzo in modo serio della rete ferroviaria e degli scali merci sulla Piana, in Mediavalle e in Garfagnana, il raddoppio dello scalo merci la Frizzone, l’attivazione dei tronchetti ferroviari già realizzati, lo sviluppo di un sistema di interscambio modale e l’implementazione della rete ciclabile con percorsi sicuri”.