Zappia e Lera: “Servono centri per i giovani con disabilità”



I candidati consiglieri di Capannori Cambia: “La situazione delle attività extrascolastiche è davvero preoccupante”
Il consigliere comunale uscente Bruno Zappia insieme alla candidata Beatrice Lera con la lista civica Capannori Cambia intervengono sulla situazione delle attività extra scolastiche per i giovani con disabilità: una situazione – dicono – che “è davvero preoccupante”.
“Tante famiglie affrontano la mancanza di supporto adeguato, sia per le attività quotidiane che nei momenti di emergenza – sostengono Zappia e Lera -. È un problema serio. Se aveste un figlio con bisogni speciali e scopriste che non ci sono attività extra scolastiche adatte a lui, come vi sentireste? Queste attività sono fondamentali per il suo sviluppo sociale e personale e per dare un po’ di respiro ai genitori. Purtroppo, la mancanza di risorse e di personale qualificato rende tutto quasi impossibile da organizzare. Gestire un bambino con disabilità ogni giorno è una sfida enorme. La presenza di professionisti in grado di fornire assistenza è cruciale, ma nel nostro comune queste figure sono poche, lasciando le famiglie senza supporto in una solitudine angosciante. Una soluzione sarebbe istituire centri comunitari per giovani con disabilità. Questi centri non solo sarebbero luoghi sicuri e inclusivi, ma offrirebbero l’occasione per incontrare nuove persone e stare insieme. Devono essere gestiti dal comune affinché i bambini con bisogni speciali possano avere un futuro migliore. Un altro problema è il mancato rinnovo del bonus di 700 euro annuali”.
“Quest’anno – sostengono – molte famiglie non hanno ricevuto questo aiuto economico essenziale, con un impatto devastante sui nuclei familiari. Sarebbe utile avere uno sportello dedicato ai caregiver per migliorare la qualità della vita dei giovani con disabilità. Non possiamo promettere che queste proposte verranno attuate immediatamente, ma parlarne è un inizio. Bisogna coinvolgere la comunità e le istituzioni per prendere coscienza di questa situazione e impegnarsi nella ricerca di risorse e soluzioni per sostenere le famiglie residenti a Capannori. L’unico modo per farlo è attraverso partnership e sforzi condivisi, altrimenti non possiamo sognare di costruire una società solidale”.