Francesco Silvestri (Capannori Cambia): “A rischio il patrimonio dell’olivicoltura del territorio”

4 giugno 2024 | 10:47
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Francesco Silvestri (Capannori Cambia): “A rischio il patrimonio dell’olivicoltura del territorio”

Il candidato consigliere: “Servono corsi teorici e pratici di potatura e un punto di incontro fra proprietari e gestori”

“Il territorio del Comune di Capannori, a nord come a sud, è caratterizzato dalla diffusa e storica presenza di oliveti. Si tratta di una presenza che rappresenta, per molti aspetti, un’enorme ricchezza per le nostre comunità. Una ricchezza, innanzitutto, alimentare visto che l’olio che viene prodotto a Capannori è uno dei più buoni e sani al mondo. Una ricchezza in termini di bellezza del territorio visto che gli oliveti pennellano i tratti delle nostre colline. Una ricchezza, infine, in termini di sicurezza idrogeologica del territorio perché i terrazzamenti da sempre permettono la regimazione delle acque ed il consolidamento dei terreni”. Così Francesco Silvestri, candidato al consiglio comunale di Capannori Cambia.

“Ebbene, oggi questo patrimonio è a rischio – procede Silvestri – Basta camminare sui sentieri collinari per accorgersi che sempre più oliveti vengono abbandonati e rimangono incolti. Le ragioni sono molteplici e di non semplice soluzione ma, due “olivicoltori per passione” che ho incontrato, nel lamentare le difficoltà nel portare avanti quella, che in molti casi, è una tradizione familiare, mi hanno anche fatto delle precise richieste e fornito delle idee per sostenere ed incentivare la coltivazione degli olivi. Richieste e proposte che vanno nella direzione di tutelare e sviluppare le nostre tradizioni, il turismo, la salvaguardia del territorio oltre che a garantire una risorsa alimentare sana e buona: l’olio di Capannori“.

“In primis, l’amministrazione comunale dovrà, in collaborazione con le associazioni agricole e i maestri, realizzare corsi teorici e pratici di potatura – dice ancora Silvestri – Corsi destinati sia all’appassionato ma anche a chi voglia fare dell’olivicoltura una professione. In secondo luogo, trovare con l’aiuto di Ascit, le modalità per il ritiro in sito e per la valorizzazione come risorsa dei residui di potatura specialmente per quegli oliveti posti ad un’altezza inferiore ai 200 metri per i quali la pratica dell’abbruciamento risulta vietata per i noti problemi di inquinamento atmosferico. Non solo: l’amministrazione comunale dovrà ricercare le forme per far incontrare chi è interessato a gestire un oliveto e i proprietari che non lo vogliono o non lo possono più fare; sostenere la generazione di economie di scale in un mondo fatto di piccoli o piccolissimi produttori; organizzare Feste dell’olio novo dove permettere ai produttori di far conoscere e vendere il proprio olio”.

“Per tutto questo, se eletto, insieme a Capannori Cambia e a Paolo Rontani sindaco – conclude – mi impegnerò sin da subito perché salvaguardando le nostre tradizioni si costruisce il nostro futuro“.