Terzo lotto della circonvallazione di Altopascio, l’iter va avanti: arriva il parere favorevole dalla conferenza dei servizi

12 giugno 2024 | 14:44
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Terzo lotto della circonvallazione di Altopascio, l’iter va avanti: arriva il parere favorevole dalla conferenza dei servizi

Il Comune ha messo alcuni paletti per la tutela di cittadini e ambiente che verranno valutate in fase di progettazione. Adesso si attende la verifica di assoggettabilità a Via

Un altro piccolo ma importante passo avanti verso la realizzazione del terzo lotto della circonvallazione di Altopascio. Il progetto da 34 milioni, infatti, ha ricevuto il parere favorevole da parte della conferenza dei servizi.

L’iter va quindi avanti: il comune di Altopascio ha già messo alcuni paletti per realizzare l’opera, al fine di tutelare i cittadini, l’ambiente, la qualità dell’aria e ridurre al minimo il consumo di suolo. Ma ha anche richiesto piccoli miglioramenti su viabilità, nuove rotonde e raggi di curvatura. Tutte modifiche che verranno trattate in sede di progettazione.

Un’opera strategica – quella della circonvallazione –, necessaria per sgravare il traffico dalla via Romea e dal centro abitato di Badia Pozzeveri e complementare all’opera di sottopasso di via Torino, rientrante nel complessivo progetto di raddoppio ferroviario portato avanti da Rfi. Adesso si attende la verifica di assoggettabilità a Via, successivamente si si andrà a caccia di finanziamenti per realizzare l’attesa opera.

Terzo lotto della circonvallazione di Altopascio, individuato il tracciato: costerà 34 milioni

Il tracciato

Il tracciato individuato come migliore è quello che passa da via di Tappo (con punto di partenza dalla rotatoria sulla Bientinese e collegamento diretto alla via Romana sfruttando il ponte già presente che andrebbe adeguato e prevedendo un ulteriore ponte per superare l’autostrada): questo si può definire come il naturale completamento della circonvallazione del centro abitato di Altopascio (già completata dalla Provincia nei lotti 1 e 2), andando quindi a realizzare quell’anello di chiusura del paese capace di scaricare il forte traffico.

Questo tracciato è inoltre il migliore anche per quanto riguarda i costi, essendo – a differenza degli altri due analizzati, via 25 aprile e Frizzone – il più sostenibile economicamente parlando, con un importo di oltre 34 milioni di euro contro i quasi 80 milioni degli altri. Dall’analisi costi-benefici, inoltre, quella di via di Tappo è la viabilità capace di liberare concretamente e realmente il centro di Badia e il quartiere della Romea dal passaggio continuo dei mezzi pesanti. Ha inoltre il vantaggio di non precludere la possibilità di realizzare una volta ultimato questo intervento, una rotatoria intermedia posta prima del viadotto di superamento dell’autostrada A11 sul lato sud, che faccia da snodo con quel lotto degli assi viari che collegherà questa zona con il casello autostradale del Frizzone, con l’obiettivo – nel futuro e nell’ottica della Provincia di Lucca – di abbattere i volumi di traffico sulla via Romana e migliorare sensibilmente la viabilità complessiva della Piana di Lucca.

La progettazione

Con l’analisi costi-benefici terminata, lo studio di fattibilità realizzato e l’individuazione del tracciato, il percorso va ora avanti con la definizione del progetto definitivo (che nel nuovo Codice degli appalti porta il nome di studio di fattibilità tecnico-economica, ma che ricalca sostanzialmente il vecchio progetto definitivo). Un passaggio necessario per ottenere il finanziamento dell’opera da parte della Regione Toscana. Per realizzare questo livello di progettazione Provincia e Comune firmeranno un nuovo accordo per stanziare circa 700mila euro: tutto quello che è strettamente collegato all’aspetto urbanistico sarà a carico del Municipio (una scelta non dovuta, ma che l’amministrazione comunale vuole fare per dare concretamente il proprio contributo alla realizzazione dell’opera); Palazzo Ducale, invece, si occuperà di tutto ciò che è prettamente connesso alla strada, che sarà di competenza provinciale.

Il percorso della circonvallazione

Quello del completamento della circonvallazione di Altopascio è un percorso che è entrato nel vivo nel 2019, quando la Regione Toscana ha stanziato nel proprio bilancio 200mila euro per avviare la fase progettuale e poi nel 2021, con il trasferimento effettivo delle risorse nelle casse provinciali. Da lì è partito l’iter progettuale: l’ulteriore momento di svolta è stato nel febbraio 2023, quando Comune, Provincia e Regione Toscana hanno firmato il protocollo d’intesa per la realizzazione del raccordo stradale tra la Bientinese e la Romana.

Nei mesi successivi, tra agosto e ottobre 2023, il comune di Altopascio, a seguito di richieste da parte della Provincia di Lucca, si è fatto carico di effettuare approfondimenti sulle tematiche urbanistiche riguardanti sia la compatibilità idraulica delle opere sia per quanto attiene alla caratterizzazione delle terre e rocce da scavo al fine di un possibile riutilizzo delle stesse. La progettazione, e la relativa analisi dei costi-benefici, si è basata su tre ipotesi distinte di tracciato (tracciato numeri 1 denominato Via di Tappo, tracciato numero 2 denominato via XXV Aprile e tracciato numero 3 che termina in via di Lucia oggi via Lazzareschi, a Porcari).

Il punto di arrivo del tracciato 1 è sulla Sp Romana in corrispondenza della esistente rotatoria in località Carbonata; quello di arrivo del tracciato 2 è in corrispondenza della località “Turchetto”, mentre per il tracciato 3 si approda nei pressi di via del Frizzone (località Casa del Lupo). Dalla progettazione è stato rilevato che i tre tracciati sono completamente diversi tra loro e che presentano, oltre a lunghezze sensibilmente diverse, anche la risoluzione di problematiche differenti legate alle diverse caratteristiche del territorio che devono attraversare, quali ad esempio: diverse caratteristiche orografiche, di portanza dei terreni, presenza di corsi d’acqua e soprattutto di interferenza con le infrastrutture già presenti sul territorio (autostrada e ferrovia e, nel caso della terza ipotesi, la presenza di industrie), il tutto dando luogo a costi di realizzazione notevolmente diversi.

L’individuazione del tracciato migliore – via di Tappo – è stata definita tenendo insieme tutti questi aspetti: la diretta corrispondenza con l’abitato di Altopascio e quindi l’effettiva risoluzione del problema altopascese, il costo dell’opera, la maggior fluidità dal punto di vista strutturale e, in definitiva, l’effettiva sostenibilità dell’opera stessa.