Impianto di riciclo pannoloni a Salanetti, Picchi: “Servono altri 4 milioni e passa di euro”

Il portavoce dei comitati ambientali della Piana: "Non è vero che l'intervento è finanziato solo con fondi del Pnrr"

Impianto per il riciclo dei pannoloni a Salanetti, tornano a farsi sentire i comitati ambientali.

“Quando dicevamo – scrive Liano Picchi – che l’impianto dei pannoloni era stato collocato sul nostro territorio e oltre al danno ambientale e sociale ci sarebbe stata anche la beffa di rincari tariffari a carico dei cittadini, l’allora assessore Del Chiaro ed Ercolini indissero una conferenza stampa e rilasciarono un comunicato in cui si affermava che l’impianto era “interamente finanziato dal Pnrr”. Poco dopo si scoprì, da documenti ufficiali, che non corrispondeva al vero in quanto la cifra elargita dal Pnrr era di soli, si fa per dire, 10 milioni di euro e gli altri 5 milioni sarebbero dovuti finire a carico dei cittadini”.

“Poichè il finanziamento del Pnrr era stato definito, ma non certo i costi totali per la costruzione dell’impianto – prosegue – dichiarai sui quotidiani che ci saremmo trovati ad affrontare ben altri problemi economici, oltre ovviamente a quelli ambientali. I lavori non sono ancora iniziati e scopro che Reti Ambiente ha deliberato che servono altri 4 milioni e 192mila euro.  La deliberaè  stata pubblicata, guarda caso, il primo agosto, quando la maggioranza dei cittadini spera, o magari sogna, le ferie e la politica reputa buono il momento di disattenzione generale per propinare rincari, nuove tasse ed altre inique manovre. Ma le ferie sono da giorni terminate e Del Chiaro che già ci ha narrato la prima favola della totale copertura dei costi da parte del Pnrr in veste di assessore, si è badato bene, questa volta da sindaco, di raccontarci che servono già altri 4 milioni e passa”.

“Ancora una volta tocca a me scoprirlo e raccontarlo ai cittadini. Perché? – si chiede –  Eppure il sindaco, se non erro, ha uno staff di 9 addetti che ogni giorno, poveretti, devono scervellarsi per curare l’immagine dell’amministrazione, con racconti di eventi e lavori che in seguito, forse, verranno fatti e di cui certamente avranno molte altre occasioni di riempire le pagine dei quotidiani prima ancora che questi abbiano inizio. Per non parlare dell’uso smodato dei social con cui certi nostri amministratori ci inondano delle loro passioni sportive, dei gusti culinari ed altre cose di poco conto, ma sui quali guarda caso omettono spesso di raccontarci le verità sgradite”.

 

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