Assi viari, oltre 150 persone all’assemblea del Forum: “Pronti a una grande mobilitazione”

Approvato un documento che ribadisce la contrarietà al progetto. Il coordinamento pronto a chiedere un incontro con prefetto e Provincia
Un salone del consiglio comunale di Capannori pieno quello di ieri sera (18 ottobre) per l’assemblea sugli assi viari promossa dal Forum per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini della Piana di Lucca.
Presenti oltre 150 persone, provenienti da diverse località della Piana in rappresentanza delle 5mila firme raccolte contro il progetto.
“Un movimento trasversale e popolare che cresce dal basso, di protesta e di proposta, che guarda al futuro e non al passato – dicono i promotori -. In particolare tutte le persone presenti hanno potuto apprezzare, attraverso la proiezione di slide, il lavoro di informazione promosso dal Forum, che ha mostrato il rendering del progetto Anas con le ultime insignificanti se non peggiorative modifiche. Lavoro di informazione che avrebbero dovuto svolgere gli enti locali coinvolti, Comune di Lucca e Capannori”.
L’assemblea popolare ha riconfermato il ‘no’ chiaro e determinato al progetto, approvando un documento.
“Il progetto complessivo, dimezzato dopo che l’asse est ovest è stato definanziato e l’asse ovest est stralciato a seguito del tavolo tecnico tenuto in Regione, appare quindi ancora più insensato, incapace di raggiungere l’obiettivo per cui è stato progettato ed ancor più incapace di risolvere i problemi, capace solo di crearne tanti, gettato come un elefante in una cristalleria, utile solo per rompere il fragile equilibrio della Piana e il suo paesaggio – si legge -. Il traffico di attraversamento non viene ridotto o fluidificato ma solo spostato da un punto all’altro, aggiungendo altre strade a quelle già esistenti e aggravando criticità di traffico e di inquinamento a Lucca e ancor di più a Capannori. Sono ormai note le ragioni del ‘no’ e le proposte di mobilità alternativa ecologica, moderna ed efficiente. Sono state ampiamente condivise in occasione di incontri, convegni, studi realizzati da esperti delle varie tematiche, pubblicate e promosse a livello locale e nazionale”.
“Sono le stesse che hanno portato oltre 5mila cittadini della Piana a firmare la petizione popolare per chiedere il ritiro di questo progetto, che è un ferro vecchio e inutile, da buttare, prima che faccia danni irreversibili al territorio, all’ambiente, alla nostra salute, alla comunità della Piana. Ce la possiamo fare. Fermare la colata di asfalto e cemento è ancora possibile, se uniamo le nostre forze e siamo pronti a continuare la mobilitazione fino al ritiro definitivo del progetto. L’assemblea popolare, di fronte alla ingiustificata accelerazione dell’iter di approvazione del progetto e alla mancanza di dati documentali fondamentali e di studi approfonditi e aggiornati, chiede di sospendere l’iter medesimo e rinviare la Conferenza dei servizi prevista per il 22 novembre“.
“Nello specifico manca un serio e approfondito studio aggiornato sui flussi di traffico di merci e persone nelle aree interessate ( la ricerca esistente risale agli anni 2001, con aggiornamenti del 2006, 2008 e 2013 sulla base di conteggi discutibili e di modelli matematici), mentre risultano alti i costi dell’opera che ad oggi, anche a fronte di modifiche, non sono dettagliati – prosegue -. In questo lungo periodo, da allora ad oggi, molte cose sono drasticamente cambiate a cominciare dalle presenze aziendali sul territorio, dall’organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi e dei servizi nonché dai nuovi caselli autostradali e dalle nuove presenze ferroviarie, fatti e tendenze che si sono ulteriormente accentuate dopo la pandemia del Covid. Occorre quindi realizzare un nuovo e approfondito studio sui flussi di traffico di merci e persone con origine-destinazione, nei diversi territori e nelle diverse direzioni come condizione per costruire alternative reali di mobilità ecologica ed efficiente in linea con i nuovi indirizzi europei, guardando al futuro e non al passato (rafforzamento ferrovia, tramvia di superficie per la Piana e di area vasta, parcheggi scambiatori, efficientamento trasporto pubblico locale, ciclabili in sicurezza)”.
“Occorre una nuova inchiesta pubblica sul progetto e una nuova valutazione di impatto ambientale, documenti rimasti fermi al 2014. Sono infatti tante le trasformazioni strutturali, sociali, culturali, ambientali e legislative avvenute in questi dieci anni e queste non possono essere elementi trascurabili per concludere un processo di valutazione da ogni punto di vista – va avanti -. Si è aggravata la crisi climatica e sono cresciute le malattie da inquinamento ambientale. Vi sono importanti orientamenti e normative recenti della legislazione italiana ed europea sulla tutela dell’ambiente, della salute, della biodiversità, del consumo di suolo zero che ieri non c’erano e che oggi vanno invece tenute come bussole di riferimento imprescindibile per qualsiasi progetto infrastrutturale. Inoltre va ricordato che le stesse conclusioni dell’inchiesta pubblica del 2014 sono state ampiamente disattese in particolare in riferimento alle importanti osservazioni fortemente critiche espresse dagli esperti su tante parti del documento Anas e mai recepite e l’invito a riconvocare un percorso partecipativo conclusivo mai realizzato. Va quindi costruito un percorso di reale democrazia partecipata con alcuni punti fermi: il nuovo progetto di mobilità deve prevedere zero consumo di suolo, riduzione del traffico merci su gomma, riduzione degli inquinanti, tutela delle biodiversità e del verde, valorizzazione del terreno agricolo, rafforzamento del sistema ferroviario e del trasporto pubblico locale in base ai nuovi bisogni sociali e territoriali”.
“Il percorso dovrebbe prevedere la presenza e il concorso per informazioni, studi e ricerche, di esperti esterni e di Università e potrebbe concludersi, dopo ampia informazione e discussione, con un referendum delle popolazioni interessate – si legge ancora -. Chiediamo alla Regione Toscana, al Comune di Lucca e al Comune di Capannori e alla Provincia di Lucca di dar vita a questo processo partecipativo volto a realizzare un progetto nuovo e coerente per la mobilità sostenibile nella piana di Lucca e media valle del Serchio. In questo quadro chiediamo agli enti locali coinvolti da un lato di farsi portatori presso Anas di queste richieste e dall’altro di negare l’autorizzazione paesaggistica a questo progetto che avrebbe come conseguenza proprio la distruzione del nostro pregiato e fragile paesaggio. Infine, avendo appreso dagli organi di stampa la notizia in base alla quale l’attuale commissario straordinario per il progetto di Lucca è stato indagato per reati gravi (corruzione, turbativa d’asta) connessi ad alcuni progetti di grande viabilità in cui era coinvolto esprimiamo grande preoccupazione e chiediamo, a maggior ragione, finché ci sono le indagini in corso, anche per motivi di trasparenza e serietà istituzionale, che gli enti locali si facciano promotori di una richiesta affinché Mucilli venga sollevato medio tempore dal suo incarico, con rinvio della conferenza dei servizi e di tutte le attività connesse”.
“In relazione al contesto delineato ci sembra che ci siano sufficienti ragioni per realizzare Consigli comunali straordinari aperti alla cittadinanza a Lucca e Capannori da convocare urgentemente e rivolgiamo questo forte appello ai consiglieri comunali e ai sindaci dei comuni di Lucca e di Capannori. Ci rivolgiamo anche a tutti i consiglieri regionali e al presidente della Regione toscana affinché assumano una chiara posizione di contrasto di questo sciagurato progetto – conclude -. L’assemblea popolare infine dà mandato al coordinamento di lavorare alla preparazione anche di una forte iniziativa di mobilitazione di piazza e di manifestazioni di protesta in base all’evolversi della situazione e conferma che è già al lavoro un gruppo di esperti e avvocati per realizzare un eventuale ricorso al tar che richiederà un forte sostegno anche economico da parte di tutti. Nei prossimi giorni, di fronte all’aggravarsi della situazione, chiederemo un incontro urgente anche al Prefetto e al Presidente della Provincia. Rivolgiamo un forte appello a tutti i cittadini e le cittadine, in particolare alle giovani generazioni, che hanno a cuore il futuro della nostra Piana, che vogliono respirare aria pulita, difendere l’ambiente, l’acqua, la falda, il verde rimasto, tutelare la nostra salute sempre più a rischio, costruire un moderno sistema di mobilità, ecologico ed efficiente, perché divengano sempre più protagonisti di questa mobilitazione di forte impegno civile, per coniugare giustizia climatica, ambientale e sociale”.