Un secolo a San Leonardo in Treponzio, addio Bruno

8 novembre 2024 | 09:56
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Un secolo a San Leonardo in Treponzio, addio Bruno

Aveva festeggiato 100 anni ad agosto

Aveva compiuto 100 anni ad agosto. Il ‘900, Bruno Simi, l’ha vissuto quasi tutto. Un secolo che ha cambiato la faccia del mondo, oltre che la quotidianità di ciascuno.

Bruno aveva vissuto tutto il peggio, fino all’internato militare in Austria, ma aveva imparato ad apprezzare il meglio, appassionato di storia e sempre in prima linea a difendere e raccontare identità e radici. Bruno se n’è andato oggi 8 novembre, tra un rapido passaparola ammantato di tristezza profonda.

“Sei stato – dice oggi il sindaco di Capannori Giordano Del Chiaro – una vera istituzione per la comunità di San Leonardo in Treponzio, innamorato della nostra identità, delle nostre tradizioni, della voglia di raccontare i fatti perché il futuro ha radici nel passato e nel presente. Ho conosciuto poche persone così appassionate delle cosa pubblica, del proprio territorio, del bisogno di comunità per superare i momenti difficili. Sei stato uno studioso, una persona dedita al bene comune, un esempio della forza di Capannori.
Da sindaco, a nome di tutta la comunità, ti ringrazio e mi commuovo. Ci mancherai, tanto. Grazie di tutto”.

Anche l’Isrec di Lucca “esprime il suo cordoglio più profondo per la scomparsa di Bruno Simi. Nato nel 1924 a San Leonardo in Treponzio Bruno fu catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 a Bolzano e trasportato, in condizioni di viaggio disumane, al lavoro coatto presso una fabbrica di locomotive vicino a Vienna. Bruno è stato uno degli internati militari italiani (Imi) che preferirono la fame, il freddo e le durissime condizioni di lavoro nel lager-fabbrica austriaco all’arruolamento nelle file della Rsi, la Repubblica fascista di Salò. Grazie a una memoria lucidissima e a una puntuale conservazione dei propri documenti ha voluto generosamente, testimoniare la sua esperienza rivolgendosi ai giovani, e raccontando in una videointervista le sofferenze, i terribili rischi per la propria vita a cui, quasi per miracolo, è sfuggito ma anche la solidarietà incontrata. In occasione del ‘Giorno della Memoria 2024 il Comune di Capannori e l’Isrec lo avevano omaggiato con una seduta straordinaria del consiglio comunale e il conferimento del Premio ‘Città di Capannori’. L’Isrec è adesso impegnato a preservarne la testimonianza, facendo proprie le commoventi e pacate parole del suo appello finale ai giovani per la pace, affinché tragedie come la sua non debbano più ripetersi: ‘Ci soffro per i miei nipoti, vorrei che capissero quello che abbiamo passato’. Ai familiari di Bruno tutta la nostra vicinanza e il più sentito cordoglio”.