L’opposizione di Altopascio: “Bambino allontanato dalla famiglia, il Comune aggiunge 300mila euro al fondo rischi”

Continua la polemica sulla vicenda giudiziaria per cui il Comune ha avuto torto in primo grado: “Soldi congelati e non disponibili per la comunità per responsabilità dell’amministrazione”
“Dopo la nostra denuncia di qualche settimana fa e la solita, scontata e mistificatoria risposta del sindaco D’Ambrosio, che come sempre vorrebbe passare da vittima, arriva ora un atto clamoroso che inchioda il bilancio comunale, sottrae risorse ai servizi e certifica il grave danno fatto dall’amministrazione comunale targata D’Ambrosio-Toci”. Lo dicono Maurizio Marchetti, Francesco Fagni, Valerio Biagini, Simone Marconi, Fabio Orlandi, Luca Bianchi, consiglieri comunali di opposizione di Altopascio.
“Infatti è in programma nel prossimo consiglio comunale – dicono- una variazione di bilancio che aggiunge la cifra di 300mila euro al fondo rischi già stanziato di 250mila euro per raggiungere l’astronomica quota di 550mila euro che resteranno lì, congelati, nella migliore delle ipotesi, senza poter essere spesi per la collettività da cui, evidentemente, provengono. Resteranno fermi a condizione che venga accolta la richiesta di sospensiva della condanna in primo grado che è, di per se, già esecutiva. Quindi, nel caso in cui questa richiesta non venisse accolta, il Comune di Altopascio dovrà liquidare 200mila e oltre, in attesa del secondo grado, fino da subito”.
“Dunque, non era l’opposizione a amplificare la gravità della situazione – prosegue la nota – tanto che si devono impegnare 550mila euro di tutti per fare fronte a costi che oggi sono già veramente ingenti, dopo la condanna del primo grado. Come si ricorderà, la sentenza di primo grado che condanna il comune di Altopascio al pagamento di 200mila euro alla famiglia del bambino che nel 2018 fu strappato alla famiglia e messo in una struttura protetta senza alcun fondamento, ha chiaramente posto un grande macigno sulle responsabilità dell’amministrazione comunale, che ha comunque fatto ricorso in appello e , come detto, richiesto la sospensiva della esecuzione della sentenza di primo grado”.
“Una vicenda nota da anni, con atti pubblicati all’albo pretorio comunale – conclude l’opposizione – che noi non abbiamo mai utilizzato fino a che la storia non è diventata di dominio pubblico, per rispetto della famiglia e del minore. Un rispetto della privacy che, peraltro, la pubblicazione di nomi e cognomi all’albo pretorio, e ancora più grave, su “amministrazione trasparente”, non ha certo garantito. Confermiamo tutte le nostre perplessità sulla condotta del Comune di Altopascio, dei suoi vertici, problematica che ora investe pesantemente l’aspetto economico con il rischio concreto di spendere addirittura 550mila euro di soldi pubblici per rimediare ad un grandissimo errore, che ha coinvolto un bambino di 4 anni e la sua famiglia”