La Porcari che vogliamo a Salanetti: “Con il nuovo piano rifiuti inutile la delibera sulla riperimetrazione”
Il gruppo di opposizione nella zona dove dovrebbe sorgere l’impianto per il riciclo di prodotti assorbenti: “Con il nuovo testo non sarà più necessario verificare alcun criterio escludente”
Una protesta davanti al consiglio regionale per dire no al nuovo impianto di riciclo di pannolini e pannoloni a Salanetti, al confine fra Capannori e Porcari. È quanto organizza in vista dell’assise di martedì prossimo (14 gennaio) in cui si approverà il nuovo piano dei rifiuti il gruppo di opposizione La Porcari che vogliamo.
A spiegare gli ultimi sviluppi proprio nel luogo in cui dovrebbe sorgere l’impianto di Retiambiente è l’intero gruppo consiliare con la capogruppo Barbara Pisani e i consiglieri Riccardo Giannoni (che è anche coordinatore provinciale Fdi), Massimo Della Nina e Diego Giannini. Presenti anche il consigliere regionale e capogruppo Fdi a Firenze, Vittorio Fantozzi e il consigliere comunale di Fdi Capannori Lido Moschini.
“Il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti, che verrà approvato nei prossimi giorni dalla Regione Toscana, consentirà la realizzazione dell’impianto di pannoloni a Salanetti, permettendo di superare ogni criterio di tutela dell’ambiente e della salute pubblica”. Esordisce cosi il capogruppo di La Porcari che vogliamo Barbara Pisani.
“La Regione Toscana, a guida Pd – ha spiegato davanti alla zona dove sorgerà l’impianto – approverà in tutta fretta martedi prossimo, il nuovo Piano Rifiuti che, guarda caso, non prevede più, tra i criteri escludenti, il rispetto della distanza minima di 200 metri dal centro abitato. Sarà sufficiente collocare un impianto in un sito industriale/produttivo e non sarà più necessario verificare alcun criterio escludente. E per i procedimenti di autorizzazione in corso? Attenzione: contro ogni ratio sulle norme transitorie che prevedono sempre l’applicazione di quella più restrittiva, il proponente potrà chiedere di avvalersi della nuova legge, più permissiva. Che la Regione Toscana fosse intenzionata ad autorizzare l’impianto di Salanetti lo avevamo capito da tempo. Non osavamo pensare che arrivasse a spianare la strada all’impianto in questo modo, spazzando via ogni forma di tutela per l’ambiente, per il territorio e per la salute pubblica che, legittimamente, ne ostacolava la realizzazione a ridosso dell’abitato, in un’area allagabile e oltremodo satura di inquinamento”.
Prosegue Pisani: “Di fronte a tutto questo, dall’amministrazione comunale di Porcari, a guida Pd, neanche un cenno. Del resto, che è sempre stata d’accordo con Regione Toscana sull’impianto a Salanetti, lo dimostrano in modo inequivocabile i fatti: durante l’istruttoria della verifica di assoggettabilità a Via, ha creato le condizioni affinché l’autorizzazione dell’impianto andasse avanti senza dover verificare la distanza dal centro abitato e senza Valutazione di impatto ambientale. Era l’unica che avrebbe potuto efficacemente difendere i propri cittadini, ma non ha fatto ricorso al Tar contro il decreto della Regione di esclusione del progetto da Via, ha atteso mesi, o meglio anni, per fare una delibera di giunta di aggiornamento della perimetrazione del centro abitato, in modo che fosse troppo tardi perché potesse servire per ostacolare l’impianto”.
“Con l’approvazione del nuovo piano dei rifiuti – prosegue la capogruppo – quella delibera della giunta comunale di Porcari è, infatti, del tutto inutile, ed è proprio per questo che l’amministrazione Fornaciari alla fine, e solo ed esclusivamente per provare a salvarsi la faccia, l’ha approvata con tanto di annuncio in pompa magna: sapeva che ormai era troppo tardi e non sarebbe servita a fermare l’impianto”.
Incalza Barbara Pisani: “Dov’era l’amministrazione Fornaciari quando in Regione veniva portato in commissione ambiente il nuovo piano rifiuti che, senza regole certe sulla localizzazione degli impianti di rifiuti, mette a rischio tantissimi territori e lascia la più ampia discrezionalità alla Regione? Gli unici emendamenti per modificare il nuovo piano che, così com’è scritto, tra l’altro spalanca le porte all’autorizzazione dell’impianto di Salanetti, sono stati presentati dai consiglieri di Fdi, Vittorio Fantozzi e Alessandro Capecchi (vice-presidente della Commissione Ambiente) su richiesta del gruppo La Porcari che Vogliamo. Emendamenti che, ovviamente, la maggioranza Pd ha bocciato senza indugio e senza motivazione. Eppure, l’amministrazione Fornaciari, ossia il Pd, in Regione vanta consiglieri e assessori ben noti… Eppure dall’amministrazione Fornaciari solo l’ennesimo silenzio tombale“.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale Vittorio Fantozzi: “Dopo avere presentato emendamenti alla legge regionale sulla gestione dei rifiuti nel corso dei lavori alla quarta commissione regionale, visto che Fratelli d’Italia e il sottoscritto sembrano essere gli unici interessati a contrastare il Pd che pare invece intenzionato a procedere, ho partecipato alla conferenza stampa che il gruppo consiliare La Porcari che vogliamo ha indetto per mettere in evidenza le incongruenze dell’ amministrazione comunale porcarese in relazione all’impianto di smaltimento di pannolini da collocare a Salanetti”.
“Non entro nel merito di quanto hanno detto i consiglieri comunali – prosegue Fantozzi – che però hanno portato elementi molto chiari e inconfutabili. Da parte mia e del gruppo consigliare regionale posso solo dire che noi di faccia e di parole ne abbiamo una e siamo assolutamente coerenti. La battaglia che abbiamo portato avanti in queste settimane ha trovato un importante riferimento istituzionale nella presentazione di emendamenti in ambito di legge regionale che, anche se bocciati in questo primo passaggio, saranno riproposti in aula. In caso di approvazione, potrebbe fornire ulteriori elementi per evitare che venga realizzato un impianto di questo tipo e di questa dimensione in prossimità del paese di Porcari”.
“Quello che i cittadini devono capire e che dovrebbe fare riflettere – prosegue – è la ostinazione con la quale il Pd porta avanti questa realizzazione. Dopo avere osteggiato per decenni la chiusura del ciclo dei rifiuti negando la realizzazione di un semplice impianto di compostaggio e riciclaggio che avrebbe consentito di evitare il pagamento a carico dei cittadini stessi di sanzioni e addizionali per questo mancanza, il partito fa fuoco e fiamme per un impianto decisamente molto più impattante, senza peraltro che sinistra e ambientalisti di area trovino niente in contrario”.