Chiuso dall’1 gennaio l’ostello ‘Il Rio di Vorno’. Rontani (Capannori Cambia): “Serve sostegno dal Comune”

13 gennaio 2025 | 21:37
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Chiuso dall’1 gennaio l’ostello ‘Il Rio di Vorno’. Rontani (Capannori Cambia): “Serve sostegno dal Comune”

Il consigliere di opposizione: “Mancato il collegamento e l’organizzazione da parte dell’ente proprietario”

“Il 27 gennaio del 2024, alla presenza dell’allora sindaco Menesini, dell’assessore Del Chiaro e di altre autorità, compreso rappresentanti dell’associazione di protezione civile La Racchetta, fu tenuta la cerimonia di avvio per la nuova gestione dell’ostello comunale Il Rio di Vorno, situato appunto in via Del Folle Mansi, a Vorno. A seguito di un bando emesso dal Comune, era risultata vincitrice la società La Vela Srl che, prima delle riaperture, aveva anche effettuato opere di manutenzione, per rendere più accoglienti e funzionali i locali”. A ricordarlo è, commentando la chiusura della struttura dall’1 gennaio, il consigliere di opposizione di Capannori Cambia, Paolo Rontani.

“Questa struttura contiene una reception, 12 posti letto in 4 camere e una sala-ristorante con banco bar. Durante la cerimonia, il sindaco Menesini entusiasmò i presenti con un caloroso discorso, riportato in stampa. Espose infatti le ragioni che garantivano il pieno successo di questa struttura, elencando le bellezze strategiche del territorio, certo unico per gli amanti del turismo ambientale, con particolare riferimento al cicloturismo. Allo scopo, la struttura avrebbe messo a disposizione degli ospiti ben 4 ebike (che sarebbero diventate presto 8) come servizio offerto per visitare in bici il territorio dei Monti Pisani, il Camelieto, la Via Dell’Acqua, l’Oasi del Bottaccio. Erano preannunciate quindi, molte giornate ecologiche e didattiche, nonché campi estivi per le scuole, insegnamenti sulla differenziazione dei rifiuti, progetti di collaborazione con il vicino osservatorio astronomico, tariffe scontate per i Pellegrini della via Francigena. Di rilievo pure il punto informazioni e accoglienza turistica multilingue, presente in struttura da marzo a novembre, che certo avrebbe attratto in zona un flusso notevole di interessati, giovando al recupero del territorio nel giro che attrae. Veniva persino sostenuto un diverso modo di approcciarsi al cibo (come si sta facendo anche ora, per il nuovo e discutibile servizio mensa…) per ridurre lo spreco alimentare, acquistando magari le merci in scadenza e minimizzando l’uso delle bottiglie di plastica. Tutte prospettive importanti, che dovevano garantire la rinascita vitale della frazione di Vorno”.

“Com’è andata, dopo un anno? – spiega Rontani – Il Rio di Vorno ha chiuso dall’1 gennaio 2025. Con un saluto scritto e decisamente amaro, rivolto a chi è andato comunque a trovarli durante il breve periodo di attività, è finito proprio tutto, compresa la svendita di vino scontato, per liberarsene. Personalmente, credo che lo spirito di iniziativa dei gestori sia stato più che notevole. Se però manca il collegamento e l’organizzazione da parte dell’ente proprietario, che gestisce il territorio, i rapporti con le scuole e con le associazioni, non si può fare tutto da soli. Come già in tante altre occasioni perse, l’amministrazione Menesini/Del Chiaro sa disegnare fantasie condite di discorsi, senza però seguirne lo sviluppo concreto. Il Comune deve essere il primo punto di riferimento delle attività e delle esigenze dei suoi cittadini. Non una banda in divisa, che sa solo suonare e spendere per far festa… Ma poi sparisce”.