Salanetti, Zappia: “Dai vertici Pd il messaggio è chiaro: l’impianto si farà a ogni costo”
Il consigliere di centrodestra all’attacco del sindaco Del Chiaro: “Ha già inserito l’impianto tra gli obiettivi certi per realizzare il distretto di economia circolare a Capannori”
“Che la collaborazione politica tra Regione Toscana e i Comuni di sinistra del territorio sia strettissima, è ormai più che assodato. Purtroppo, altrettanto non accade per le minoranze di destra in Lucchesia, del tutto isolate rispetto al Governo centrale della Meloni. Una prova ulteriore la sta dando la vicenda pannoloni, con gli ultimi sviluppi di questi giorni”. Esordisce così Bruno Zappia, consigliere comunale di Capannori cambia, intervenendo sulla vicenda dell’impianto di riciclo assorbenti e tessili proposto a Salanetti da RetiAmbiente per realizzare il quale è stato intercettato un finanziamento Pnrr di quasi 15 milioni di euro.
“Sia chiaro – incalza Zappia – che tutto ciò va avanti nonostante le notevoli proteste di tanti cittadini contrari (che forse per la sinistra al comando rappresentano soltanto chi pagherà i costi in più). La settimana scorsa, il Consiglio regionale toscano ha approvato il nuovo Piano rifiuti dove, tra le altre cose, sono stati cambiati anche i criteri localizzativi per gli impianti di recupero e/o smaltimento, tra cui pure quello del divieto di edificarli a meno di 200 metri da un centro abitato, radicalmente tolto”.
Ricostruisce così la vicenda Zappia: “Il sindaco di Porcari, Fornaciari, ha tentato di tranquillizzare i porcaresi dopo le avvenute modifiche di riconoscimento per alcuni centri abitati vicinissimi a Salanetti, adottate poche settimane fa, sostenendo che non c’erano più problemi: la piattaforma andava costruita semmai altrove. In sostanza, ha affermato che la nuova normativa sarebbe stata applicata solo per il futuro ma non è così. Infatti, nelle disposizioni transitorie contenute nel nuovo Piano regionale è scritto che ai procedimenti relativi agli impianti di recupero e/o smaltimento già avviati si applicano le disposizioni del precedente Piano ma, se il proponente (RetiAmbiente, in questo caso) richiedesse l’applicazione dei nuovi invece dei previgenti, gli è consentito. Neanche si specifica l’obbligo di una seria motivazione, basta la richiesta”.
“Impensabile – sostiene Zappia – che il proponente si lascerà bloccare da un criterio che ora può rimuovere con tre parole. Da notare come i funzionari giuristi regionali abbiano saputo aggirare la regola tassativa dei tempi di applicazione delle leggi, consapevoli naturalmente che autonomia significa fare, spesso e volentieri, quanto conviene a vertici e compagni. E i vertici, amministrativi e dei rifiuti, questa vergognosa oscenità pur fallita altrove, la vogliono realizzare a tutti i costi, per dare conferma che quando i capi decidono, ottengono sempre e basta“.
“Se, da un lato, fa sorridere tristemente il tentativo di recupero non riuscito da parte del sindaco Fornaciari, molto più grave è stato il comportamento del sindaco di Capannori Del Chiaro, primo vero responsabile dell’intera vicenda quale assessore all’ambiente e sostenitore del progetto pannoloni. Non per caso, con la delibera 1 del 7 gennaio aveva già fatto approvare alla sua giunta le linee operative per la definizione di un distretto di economia circolare a Capannori, inserendo nel testo, come obiettivo certo, anche quello della realizzazione della piattaforma per il riciclo dei prodotti assorbenti e dei rifiuti tessili. Complimenti, complimenti davvero. Perchè tanto sono i cittadini che pagano, in tributi che cresceranno e in salute che se ne va“.