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Mense scolastiche, Zappia: “Gestore indagato per sospetta salmonellosi a Prato: si vigili anche a Capannori”

17 febbraio 2025 | 11:29
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Mense scolastiche, Zappia: “Gestore indagato per sospetta salmonellosi a Prato: si vigili anche a Capannori”

Capannori Cambia chiede a genitori e insegnanti di tenere alta l’attenzione sulla qualità del servizio e paventa un intervento della Procura di Lucca

Il consigliere Bruno Zappia del gruppo civico di centrodestra Capannori Cambia critica l’amministrazione comunale per aver minimizzato i rischi legati alla gestione delle mense scolastiche da parte della società Qualità e servizi, coinvolta in un’indagine della Procura di Prato per un’epidemia di sospetta salmonellosi.

Queste le parole del consigliere: “Nel settembre scorso, quando si diffuse la notizia di un’epidemia di salmonellosi nelle varie scuole della zona fiorentina, servite dalla società Qualità e servizi, noi del gruppo civico Capannori Cambia chiedemmo subito all’amministrazione di Capannori spiegazioni in merito. Ci fu risposto che andava tutto bene e che non c’erano rischi in corso“.

“Ora – incalza Zappia – apprendiamo dai giornali che, invece, la Procura di Prato, competente a indagare, ha fermato 3 responsabili apicali della società suddetta i quali, a suo tempo, per non aver fatto disinfettare in maniera adeguata i pomodorini ciliegini, serviti a crudo, hanno provocato l’intossicazione con problemi gastro-intestinali/sospetta salmonellosi di ben 246 alunni e 23 adulti. Le varie scuole interessate (asili nido, materne e elementari) appartengono ai Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Barberino di Mugello e altro. Le accuse per i 3 indagati sono di avvelenamento e lesioni colpose. Ditemi se è una barzelletta”.

“Anche nelle nostre mense, da inizio anno scolastico sottoposte allo stesso gestore fiorentino – dice Zappia – sono stati riscontrati fin da subito diversi problemi, sollevati pure nei verbali delle varie commissioni, che hanno lamentato disorganizzazione, menù discutibili e carenza di controlli, specie sulla provenienza di materie prime acquistate, spesso non chiara, come dovrebbe essere per legge. Naturalmente il palazzo comunale tace o sostiene che il servizio mensa funziona al meglio… Ma non fanno così anche nelle dittature? Non sto a ripetere quanto Rontani ed io insistemmo, già in campagna elettorale, perché Capannori non investisse, per giunta con mutuo, le centinaia di migliaia di euro occorrenti all’acquisto di azioni per diventare socio di una in house, che poteva benissimamente essere costituita ex novo in Lucchesia”.

“Nessun ascolto ricevuto, solo battute di commiserazione. E quanto insistemmo – ricorda Zappia – per cercare di salvaguardare anche il personale, attualmente mantenuto in servizio però con orario ridotto (a scopo di risparmio generale, o maggior guadagno per pochi?) e con diverse unità che si sono poi licenziate per un lavoro altrove. Dilagava ovunque la paura di esporsi, vista pure la quasi assenza dei sindacati. Adesso che, purtroppo, la gente sa cosa rischiano i nostri figli e come ci sta ‘cucinando’ la giunta Menesini Del Chiaro, non possiamo più far finta di nulla. Chiediamo dunque a genitori e insegnanti di agire se necessario e di tenerci informati sulla situazione mensa, per coinvolgere motivatamente la Procura di Lucca prima che sia troppo tardi”.

“Noi di Capannori Cambia non abbiamo il problema di tessere di partito, da rinnovare o meno: abbiamo però il dovere di salvaguardare correttezza, efficacia ed efficienza dei servizi per le nostre famiglie che, oltretutto, se li pagano anche, e assai”, conclude Zappia.