Parità di genere, Rontani (Capannori Cambia): “Principio non rispettato nel nucleo di valutazione”

Il consigliere di opposizione: “Si è agito in deroga per l’esiguità dei profili femminili per l’incarico, ma mancano i curricula”
“È da poco trascorso il giorno dedicato alla Festa della donna, durante il quale l’amministrazione Del Chiaro ha persino organizzato la gioiosa proposta di Donne in voloa Tassignano Intanto, il sottoscritto si trova a riflettere su ben altre evidenti carenze quanto a concreto rispetto della parità di genere”. A parlare è il consigliere di Capannori Cambia, Paolo Rontani.
“Ad esempio – dice Rontani – su cinque dirigenti attualmente in servizio a Capannori, solo una è di sesso femminile, altre se ne sono andate, forse perchè le donne intelligenti a Capannori hanno vita difficile. Lascia inoltre perplessi che il nucleo di valutazione, appena costituito con decreto sindacale 12/2025 per il periodo 2025/2027, sia formato da soli uomini. Ciò perchè, spiega Del Chiaro nel testo, c’è stata una “forte esiguità del numero delle candidature femminili pervenute”… e si è dunque ritenuto di “dover procedere ad una selezione focalizzata esclusivamente su profili ritenuti maggiormente idonei”… “in deroga all’osservanza del principio della parità di genere nella composizione del Collegio”… Facile davvero metterla così. E quindi, questo importante organismo è composto da Roberto Dottori (presidente), Daniele Giorgi e Iacopo Cavallini che, nel massimo rispetto dovuto, mi sembrano sconosciuti, di cui non si dice nemmeno la provenienza”.
“L’importanza di questo nucleo istituito a livello nazionale con decreto legislativo 150/2009, è previsto nel regolamento sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi vigente in Capannori, all’articolo 23 e seguenti – prosegue Rontani – Qui leggiamo che dovrebbe essere composto da tre membri, di cui almeno due esterni, benchè non si capisca come potrebbe essere individuato un/una interna, visto il lungo elenco di soggetti incompatibili, dipendenti comunali compresi. Ciò risulterebbe necessario per garantire loro, il massimo dell’indipendenza decisionale. Infatti, le funzioni del nucleo sono fondamentali e delicatissime. Per dirne solo alcune, seguono: l’intero sistema di controllo economico-finanziario sulla pesatura dei dirigenti, delle posizioni organizzative/alte professionalità e dei loro settori di appartenenza; la gestione della performance, cioè del riconoscimento di quei premi in euro, anche notevoli, spettanti ai vertici, per obiettivi raggiunti; la verifica dei risultati quanto a promozione della pari opportunità e il rispetto degli obblighi relativi alla trasparenza; possono inoltre stabilire lo svolgimento di eventuali indagini per approfondire il clima organizzativo esistente. E tanto altro ancora. Stupisce dunque che il compenso deciso dal sindaco a Capannori, sia di soli 3mila euro all’anno per il presidente e di 2500 annui per gli altri due componenti, pari a più o meno un terzo dello stipendio mensile dei dirigenti che devono controllare. Forse provvedono solo a firmare quello che altri preparano? Comunque nulla si conosce, ad oggi, delle loro peculiarità professionali”.
“Nel decreto 16/2020 – conclude – dove era nominato un nucleo con componente anche femminile, bene o male il sindaco Menesini stabiliva di pubblicare sul sito istituzionale dell’ente i nominativi ed i curricula dei componenti nel rispetto dell’articolo 11 del decreto legislativo 150/2009 e come stabilito pure dall’articolo 26 comma 3 del nostro regolamento. Il sindaco Del Chiaro… se ne è dimenticato, forse considerando che… meno si dice, prima si agisce, senza perdere tempo in spiegazioni”.