Scannerini (FI): “Alla mensa scolastica pasti poco appetitosi e ingredienti scadenti”

13 marzo 2025 | 10:00
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Scannerini (FI): “Alla mensa scolastica pasti poco appetitosi e ingredienti scadenti”

Bocciato l’ordine del giorno critico del centrodestra in Consiglio. L’esponente azzurro: “Si dà precedenza alla propaganda”

Consiglio comunale sulla mensa scolastica a Capannori, la posizione di Forza Italia con il suo capogruppo, Matteo Scannerini.

“Abbiamo – dice Scannerini – come consiglieri, ascoltato molto volentieri, alcuni genitori presenti, che hanno evidenziato le varie criticità che i loro bambini devono affrontare ogni giorno nelle nostre scuole. Pasti poco appetitosi, ingredienti scadenti rispetto alla precedente gestione, difficoltà per chi ha esigenze alimentari dovute a celiachia, diabete, ed altre patologie che richiedono particolari regimi alimentari. Per Forza Italia, la minore qualità del servizio è dovuta alla mancanza di competitività. Prima avevamo la ristorazione assegnata tramite bando ed il privato vincitore di questo tipo di gare, azienda certamente specializzata, aveva tutto l’interesse a mantenere un alto livello di prestazioni erogate, allo scopo di non incorrere in sanzioni ed eventuale recesso contrattuale se evidenziate gravi carenze con susseguente danno di immagine dell’azienda”.
“Oggi il servizio è internalizzato, ovvero il Comune è detentore di quote di una società di Calenzano, con soci più comuni ubicati nell’aera fiorentina e pratese, che ha quale presidente un ex parlamentare Pd – dice Scannerini – Non c’è più competitività imprenditoriale poiché manca l’input, come poteva avere una ditta privata, a fare sempre meglio anche per ottenere la riconferma del servizio, mentre l’attuale gestore Qualità e servizi, può stare tranquillo a prescindere, anche fornendo una prestazione meno curata. Inoltre, il Comune di Capannori conta solo il 22,70 per cento nella società e, con il prossimo ingresso del Comune di Firenze, la propria quota si ridurrà notevolmente e con questo la possibilità di intervento”.
“Come gruppo consiliare, sulla base di queste premesse, abbiamo votato un odg. sottoscritto da tutto il centrodestra capannorese, per uscire da Q&S e tornare al sistema delle gare per l’assegnazione, con rinnovo ogni 3-5 anni, tempi medi per questo genere di contratti. Questa possibilità è prevista dallo statuto della società. Le quote sarebbero liquidate dagli altri soci e torneremmo ad un metodo di gestione che, negli anni passati, mai ha suscitato problematiche. Ovviamente la maggioranza ha bocciato il documento, decantando le lodi dell’attuale servizio mensa e smentendo i problemi segnalati dalla rappresentanza dei genitori intervenuta. Andiamo avanti così, dando precedenza alla propaganda, rispetto alla realtà. Poco importa se i bambini escono dalla mensa con la fame. Se poi paradossalmente, una volta ogni tanto, gli alunni gradissero una pietanza e avessero piacere a chiedere un ripasso, termine tecnico che significa semplicemente un secondo giro di un determinato piatto che, come sempre, avanza, non possono farlo. Il ripasso è proibito. Assurdo, se pensiamo che uno dei vanti enunciati dall’amministrazione, ieri sera è precisare che gli avanzi vanno alla curia per non sprecare cibo. Amministrazione che evidenzia la propria bravura nel fare qualsiasi cosa, compresa l’educazione alimentare”.
“In Consiglio ho sostenuto quanto sia inutile questa paventata educazione se i bimbi poi non mangiano il cibo della mensa, perché ritenuto poco gradevole – prosegue Scannerini – Ho espresso poi educatamente il mio parere personale, sulla questione generale, segnalando che i primi garanti dell’educazione alimentare di un bambino sono i genitori. Da azzurro, d’altronde, ritengo che, che le istituzioni non debbano eccedere nell’invasione della sfera privata del cittadino. A tal proposito è intervenuto il sindaco con intervento finale, quando le repliche non sono più ammesse, e ha sostenuto che certe affermazioni nella nostra aula consiliare non devono esistere, che siamo uomini delle istituzioni, che la scuola deve educare su tutto, che l’alimentazione fa parte dell’educazione che dobbiamo fornire, che vanno sperimentati i cibi per far conoscere nuovi sapori e va fatto per tutti uguale eccetera”.
“Non potendo replicare ho risposto da fuori microfono, piuttosto seccato perché avrei voluto farlo formalmente e, scusandomi col presidente Menesini poiché il mio comportamento non è stato in linea con il regolamento dell’aula – conclude Scannerini – Preciso quindi, in questa sede quella che sarebbe stata la mia replica completa: il voler troppo “insegnare come vivere” ai cittadini da parte dello stato e delle sue articolazioni è, a parer mio sempre sbagliato. Non si può, come uomini delle istituzioni appunto, puntare a permeare ogni aspetto del vivere quotidiano del singolo con invadenza eccessiva, perché è un approccio rischioso e anche controverso. Per il sottoscritto, lo Stato è a servizio dell’individuo, non viceversa e la scuola, indubbiamente importante nella crescita di un giovane trasmettendo valori di legalità e educazione civica in primis, non può invece sostituire la famiglia, che rimarrà sempre la prima artefice dell’educazione di un figlio, in materie che spettano alla sfera di quest’ultima. Ci sono ambiti, come quello alimentare in cui sarà sempre il genitore a sapere cosa è meglio per la salute della sua creatura. Se vogliamo dirla tutta poi, di educazione nel servire cibi che in larga parte rimangono non consumati, con alunni che tornano a casa affamati, ne vedo poca. Un menù più semplice ma efficace. Bilanciato sì ma gradevole, per saziarli e permettergli di affrontare il continuo della giornata. Questo è il servizio che dovremmo garantire. Questo è il nostro lavoro”.