Mense a Capannori, Articolo 9: “Dall’opposizione solo una campagna denigratoria”

15 marzo 2025 | 14:41
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Mense a Capannori, Articolo 9: “Dall’opposizione solo una campagna denigratoria”

L’associazione: “Se ci sono criticità l’assessora Sarti se ne occuperà, ma non mettiamo in mezzo i bambini che sono troppo preziosi”

“Art.9 Capannori – Ripensiamo il futuro segue con sconcerto la campagna denigratoria sulla refezione scolastica costruita ad arte da Lega, Capannori Cambia, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che stanno continuando su stampa e social a produrre informazioni parziali, distorte e pretestuose, sebbene i chiarimenti prodotti dal consiglio comunale straordinario sul tema avessero messo in evidenza l’inconsistenza degli
attacchi al servizio mensa”. Questa la posizione dell’associazione capannorese sul tema del passaggio del servizio a Qualità & Servizi.

“Nonostante una ritrovata unità sui gusti alimentari tra forze politiche mal amalgamate tra loro, l’opposizione si è comunque divisa, presentando infine due ordini del giorno. A partire da legittime – ma non documentate – critiche da parte di un contenuto gruppo di genitori e
di una soltanto delle quattro commissioni mensa, si arriva a mettere in discussione l’indirizzo politico dell’amministrazione (ribadito con convinzione dall’assessora Silvia Sarti) che ha scelto di acquisire alcune quote della società Qualità & Servizi di Calenzano, unica società di ristorazione pubblica della Toscana. Ricordiamo che tale società viene annualmente monitorata da Foodinsider, Osservatorio che pubblica regolarmente un’indagine sui menù scolastici a livello nazionale. Se a Prato tale società è sotto indagine da parte della Procura per questioni sanitarie, ebbene, si tratta dell’eccezione che conferma la regola. A Capannori, la sorveglianza su qualità e igiene è vigile e responsabile. Prato e Capannori sono realtà distinte e autonome”.

“L’affidamento in house del servizio di refezione scolastica e degli altri servizi di ristorazione collettiva del Comune, che l’opposizione contesta in nome del libero mercato, qui garantisce non solo un controllo da parte dell’affidante sull’affidatario, ma anche la possibilità di modificare i meccanismi attraverso cui si struttura il sistema produttivo. La valorizzazione della filiera territoriale e dei prodotti a chilometro zero diventa al tempo stesso, sostegno ai piccoli produttori dell’agroalimentare locale, in grave e crescente difficoltà. È garanzia della tracciabilità dei prodotti, dunque della salute, nonché tutela del territorio, del paesaggio e delle tradizioni a cui l’opposizione dice di tenere tanto. Tutto questo e non altro significa educazione alimentare. Non quella che ha in mente il consigliere Scannerini, quando la paventa come un eccesso nella vita privata del cittadino e un’esautorazione dell’educazione genitoriale. Lui sì fa propaganda quando millanta, in un incontrollato sfoggio di autocompiacimento, sotterranee e corrive relazioni della società con esponenti del PD. Documentiamo e, nel caso denunciamo con atti formali, anziché spargere sospetti”.

“Quanto alle orde di bambini che escono da scuola affamati e scontenti, non le vediamo – conclude articolo 9 – perché anche i nostri bambini vanno e mangiano a scuola. Ricordiamo che il centro cottura di piazza Aldo Moro prepara una media di 2000 pasti totali al giorno, fra scuole, asili nido, Rsa, dipendenti e utenti esterni convenzionati. Dunque, anche molti genitori e nonni mangiano il cibo incriminato dall’opposizione. Ove ve ne fossero di scontenti grandi e piccini, stiamo sicuri che l’assessora Sarti se ne farà carico, come sempre. Ma, per favore, non mettiamo in mezzo i bambini: sono troppo preziosi”.