Impianto di Salanetti, i comitati ambientali: “Basta con i misteri”

Le associazioni: “Vogliamo risposte chiare e assunzioni di responsabilità da parte di chi vuole ad ogni costo portarlo avanti”
Impianto di Salanetti, tornano a parlare i comitati ambientali della Piana dopo il voto in Consiglio.
“Si stanno per dilapidare – dicono – 20 milioni di euro dei cittadini nella costruzione di un impianto che fin ora non ha mai funzionato e i politici ed i tecnici che lo sponsorizzano, inspiegabilmente si rifiutano di fornire spiegazioni ai cittadini”.
Liano Picchi passa poi ad elencare le criticità più volte riproposte e sempre rimaste senza risposta. “Abbiamo chiesto al Sindaco Del Chiaro se fosse a conoscenza del fatto che l’impianto che aveva visitato e indicava come un modello, da tempo era stato smantellato. Non ha mai risposto. Nel caso fosse stato informato perché l’ha taciuto? Nell’assemblea tenutasi in sala comunale abbiamo chiesto all’ingegner Tocchini a quale impiantistica si fosse ispirato visto il fallimento dell’unico impianto esistente a Treviso. Ci ha risposto che non poteva rivelarlo. Cos’è un segreto di Stato?”
“Sempre in quell’assemblea – prosegue Picchi – a cui ha partecipato anche il presidente di Retiambiente Fortini, abbiamo cercato di sapere quali saranno le aziende interessate ad acquistare la cellulosa recuperata dai pannoloni sporchi. Anche in quest’occasione si sono rifiutati di rispondere. Gran brutto segno, forse non se ne trovano? Di fronte all’obiezione più che giustificata se avesse un senso bruciare quasi due milioni di metri cubi di combustibili fossili per recuperare meno dello 0,9% di materiale, Ercolini ed il sindaco ci hanno assicurato che l’energia necessaria all’impianto sarà prodotta da fotovoltaico ceduto da aziende industriali presenti nell’area, senza però mai dirci quali. Forse non lo sanno nemmeno loro?”.
Il documento dei comitati ambientali termina con due perentorie richieste “Vogliamo risposte chiare e assunzioni di piena responsabilità da parte di chi vuole ad ogni costo e contro ogni logica portare avanti quest’impianto. La trasparenza è un loro preciso dovere perché i soldi impiegati sono dei cittadini ed è giusto che si sappia da chi richiederli indietro in caso di mal funzionamento dell’impianto”.