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Pronto dottore, dubbi da Zappia (Capannori Cambia): “Il rischio è la corsa verso le prestazioni gratuite”

14 aprile 2025 | 20:02
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Pronto dottore, dubbi da Zappia (Capannori Cambia): “Il rischio è la corsa verso le prestazioni gratuite”

Il consigliere di opposizione: “C’è il rischio che questa iniziativa comunale diventi una sorta di sanità di serie B se non finanziata”

Dubbi dal consigliere Bruno Zappia per l’iniziativa di Capannori Pronto, dottore.

“È stata presentata – dice il consigliere – come un progetto lodevole che mira a ridurre le attese per le visite specialistiche e a rendere l’assistenza più accessibile. Ma vediamo come funziona”.

Sostenibilità economica a lungo termine

“Come verranno finanziati questi ambulatori nel tempo? – si chiede Zappia – Il bilancio comunale potrà sostenere i costi di personale medico, infermieristico, amministrativo, le forniture mediche e la manutenzione delle strutture in modo continuativo? Se le visite sono gratuite o a prezzi accessibili, si rischia di creare un forte squilibrio con il sistema sanitario nazionale (Ssn) e con i medici di base convenzionati, che potrebbero vedere una migrazione di pazienti verso queste nuove strutture comunali. Potrebbe esserci il rischio di una “corsa” alle prestazioni gratuite, con un conseguente aumento della domanda e la possibilità che le risorse non siano sufficienti per tutti, vanificando l’obiettivo di ridurre le attese”.

Qualità e standard delle prestazioni

“Saranno garantiti gli stessi standard qualitativi e di sicurezza offerti dal Ssn? – dice ancora – Chi controllerà la qualità delle prestazioni erogate negli ambulatori comunali? Quali saranno i percorsi di cura e di invio a specialisti di secondo livello o strutture ospedaliere in caso di necessità? Ci sarà una reale integrazione con il Ssn o si creeranno percorsi paralleli? L’accessibilità economica potrebbe portare a una sottovalutazione della serietà di alcuni sintomi da parte dei pazienti, ritardando consulti più approfonditi necessari”.

Impatto sul sistema sanitario esistente

“Si rischia di depauperare risorse umane dal Ssn, se medici e infermieri preferiranno lavorare nelle strutture comunali per condizioni di lavoro o retribuzione diverse – prosegue Zappia – Come si coordinerà questa iniziativa con i medici di base, che sono il primo punto di contatto con il sistema sanitario? Non si rischia di duplicare prestazioni o creare confusione nei pazienti? Potrebbe generarsi una disparità tra cittadini di comuni diversi, a seconda che la propria amministrazione locale adotti o meno iniziative simili”.

“Sebbene l’intento sia lodevole – conclude – si potrebbe obiettare che l’assistenza sanitaria è un diritto universale che dovrebbe essere garantito primariamente dallo Stato attraverso il Ssn, per evitare disparità territoriali e di accesso. C’è il rischio che questa iniziativa comunale diventi una sorta di sanità di serie B se non adeguatamente finanziata e integrata nel sistema complessivo. È importante analizzare come viene comunicata questa iniziativa. Gli slogan Pronto dottore e “Avvicinare i pazienti alle visite specialistiche” potrebbero creare aspettative irrealistiche o semplificare eccessivamente la complessità del sistema sanitario. Saranno forniti dati trasparenti sull’efficacia del progetto, sui tempi di attesa reali, sul numero di pazienti presi in carico e sui costi effettivi? Per questo o presentato una interrogazione”.