Allo Scompiglio ‘Virtuosismo e passione’: un viaggio musicale attraverso il mondo del contrabbasso




Il secondo concerto della rassegna “Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi” vede protagonista Giuseppe Ettorre e Pierluigi Di Tella
Proseguono gli appuntamenti di Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi, rassegna di concerti curata da Antonio Caggiano negli spazi della Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca): da marzo a giugno, quattro concerti celebrano l’eccezionale legame che da sempre unisce la tradizione musicale e il talento emergente, con l’alternarsi di maestri affermati e dei loro promettenti allievi, tutti provenienti dalle più prestigiose Accademie musicali europee.
“Le grandi Accademie, i maestri e gli allievi – precisa Caggiano – offre una panoramica straordinaria delle nuove generazioni di musicisti che, sotto la guida di grandi maestri, stanno contribuendo a scrivere la storia della musica del nostro tempo. Un’opportunità unica per apprezzare il talento, la passione e l’innovazione che animano le aule delle accademie musicali più prestigiose d’Europa.”
Sabato (26 aprile), alle 19,30, si presenta Virtuosismo e passione: il contrabbasso tra passato e presente. L’appuntamento, secondo concerto della rassegna, vede protagonista il Maestro Giuseppe Ettorre, docente di contrabbasso presso l’Accademia Chigiana di Siena e primo contrabbasso presso il Teatro alla Scala di Milano, affiancato dal suo allievo Fabrizio Buzzi, attualmente primo contrabbasso del Teatro San Carlo di Napoli, e dal pianista Pierluigi Di Tella. Questo concerto, in cui il virtuosismo è protagonista, propone un viaggio attraverso il mondo del contrabbasso, con un programma che spazia da composizioni storiche a contemporanee. Si partirà da Hans Fryba per passare a un brano dello stesso Ettorre e a seguire musiche di Giovanni Bottesini, Franz Schubert e Johannes Brahms, fino ad arrivare ai giorni nostri con un brano di Nicola Sani dedicato a Ettorre, presentato in prima assoluta al Teatro alla Scala nel 2024. Un concerto che, grazie all’incontro tra maestri e allievi, saprà offrire al pubblico una riflessione sulla trasmissione della tradizione musicale attraverso le generazioni. Un evento rivolto agli amanti della musica da camera e a chi desidera scoprire il contrabbasso sotto una nuova, inedita luce.
Giuseppe Ettorre (sinistra) e Pierluigi Di Tella (destra)
Per quanto riguarda Virtuosismo e passione: il contrabbasso tra passato e presente, queste sono le parole di Marcello Filotei: “il suono profondo del contrabbasso si fa voce narrante di un programma tanto raffinato quanto eterogeneo. In scena, tre artisti – Giuseppe Ettorre, Fabrizio Buzzi e Pierluigi Di Tella – ci conducono lungo un itinerario che parte dal Barocco “rivisitato” e arriva alla contemporaneità, passa per l’Ottocento virtuosistico e i languori schubertiani e si conclude con la solidità brahmsiana.
Un concerto “fuori scala”: scala timbrica, emotiva, storica. A partire dal lavoro di Hans Fryba, il Preludio dalla Suite im Alten Stil: contrabbassista austriaco dalla carriera solida e discreta, Fryba scrive un lavoro “alla maniera antica”, come recita il titolo. Una dichiarazione d’amore per il linguaggio barocco, riletto con occhio novecentesco e un certo aplomb mitteleuropeo. (…) Con le Memorie di un’altra Estate di Giuseppe Ettorre ci sembra invece di entrare in un territorio intimo. Con penna sobria e poetica non ostentata, l’autore-esecutore racconta un’assenza: è la memoria che diventa suono, l’eco passa in primo piano. Due contrabbassi dialogano tra loro, evocano e colorano il paesaggio che ha un sapore nordico, un po’ rurale. Un pianoforte li guarda da lontano, come si ammira un tramonto su una tela del passato. Se Ettorre è un poeta del contrabbasso, Bottesini ne è il funambolo. Nato nel 1821 a Crema, il grande virtuoso fu una delle prime “star” dello strumento. (…) Il Gran Duetto numero 1 è un tripudio di virtuosismi, scale acrobatiche, bicordi, armonici e pizzicati al limite delle possibilità tecniche. Ma è anche – nei suoi momenti lirici come l’Andante– un’ode al canto italiano. La Polacca finale è un gioiello di teatralità, i due contrabbassi sembrano sfidarsi a colpi di galanteria. Ma forse è solo immaginazione. (…) La Sonata Arpeggione D821, di Franz Schubert, dalla quale ascoltiamo il I movimento, è invece una sorta di respirazione artificiale attraverso la quale si cerca di riportare in vita uno strumento scomparso. L’arpeggione, una sorta di incrocio tra violoncello e chitarra, non esiste più, ma la musica rimane ed emerge di quando in quando attraverso trascrizioni per viola, violoncello, flauto e altri strumenti. Non poteva mancare il contrabbasso. Il primo movimento è puro Schubert: malinconico ma non depresso, intimo ma non chiuso in se stesso. È musica che guarda lontano, anche quando parla di sé. (…) Con Nicola Sani si affronta il linguaggio di uno dei compositori italiani più eclettici e strutturati intellettualmente. Omaggio al Progressivo è una dedica a Ettorre, un lavoro ispirato a Johannes Brahms e alla lettura che Arnold Schönberg diede della sua opera (…). La scrittura è esplorativa, ora rarefatta, ora più densa. Dal silenzio al grido, dal gesto al respiro è una musica che non si lascia raccontare perché pretende non solo l’ascolto, ma un’esperienza diretta. (…) A chiudere è la solidità di Brahms, un architetto che costruisce cattedrali emotive. La sua Sonata n.1 op.38 in Mi minore, originariamente per violoncello, è un classico del repertorio romantico. Nella trascrizione per contrabbasso assume un peso inedito. Ogni frase sembra scolpita nella pietra. Finito di scrivere nel 1865, l’anno della morte della madre, tutto il pezzo è intriso di malinconia. Già dal primo movimento, denso e appassionato, o nel secondo, è un minuetto deformato, quasi uno scherzo triste. Tutto sfocia in un omaggio a Bach, in quel terzo movimento che sembra una fuga ma forse in forma sonata. Una cosa complicatissima che a lui viene assolutamente naturale. L’orecchio tende a essere pigro, desidera il familiare ed è scioccato dall’inaspettato, diceva Wystan Hugh Auden. Se la pensate come lui non è un concerto per voi.”
Negli spazi Dello Scompiglio sono inoltre visitabili le opere permanenti: There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel) di Francesca Banchelli; W18S di Antonio Rovaldi e Ettore Favini; Un Esilio di Valentina Vetturi; L’Attesa di Cecilia Bertoni con Carl G. Beukman; la mostra collettiva Il Cimitero della Memoria; Arie per lo Scompiglio di Alfredo Pirri; Waiting for a landslide di Andrea Nacciarriti.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto dalla regista e artista Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All’interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all’Agricola e alla Cucina Dello Scompiglio, opera l’omonima Associazione Culturale. L’Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (Spe). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi. www.delloscompiglio.org
Informazioni e contatti
Biglietti concerto: intero 15 euro; ridotto 10 euro
Nel biglietto degli spettacoli è incluso anche l’ingresso alle mostre e alle opere permanenti
Biglietteria Spe 0583.971125 oppure biglietteria@delloscompiglio.org
Addetta stampa Associazione Culturale Dello Scompiglio Angelica D’Agliano 339.8077411 ; 0583.971612 ; angelica@delloscompiglio.org.