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I giovani non hanno voglia di lavorare? Cerasomma (SI): “È il lavoro che non li rispetta”

29 aprile 2025 | 17:53
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I giovani non hanno voglia di lavorare? Cerasomma (SI): “È il lavoro che non li rispetta”

Il consigliere comunale di maggioranza a Capannori attacca: “Provate voi a immaginare di mettere su famiglia con questi stipendi”

“Non sono i giovani a essere il problema. È il lavoro che non li rispetta”. Lo afferma Francesco Cerasomma, consigliere di Sinistra Italiana a Capannori.

“Come riportato recentemente sul Tirreno negli ultimi giorni si leggono denunce sulla crisi del settore alberghiero e della ristorazione, dove mancano camerieri e facchini. Ancora una volta, si punta il dito contro i giovani. Si racconta – prosegue Cerasomma – che preferiscano divertirsi invece di lavorare, che rifiutino i turni serali e festivi, che abbiano perso il senso del sacrificio e dell’impegno”.

“Si dice che mettere su famiglia o costruirsi una carriera non sia più una priorità e che sia più semplice trovare cinquantenni in cerca di occupazione che ragazzi disponibili a rinunciare a vacanze e serate. Ma davvero è colpa loro? – si chiede il consigliere -. Se guardiamo da vicino le condizioni offerte in questi settori, emerge una realtà ben diversa: turni massacranti, paghe da fame, contratti poco chiari e scarso rispetto della dignità personale”.

“A queste condizioni, chiunque avrebbe difficoltà a costruirsi un futuro, altro che mancanza di volontà – sottolinea Cerasomma -. Provate voi a immaginare di mettere su famiglia con questi stipendi, senza garanzie, senza diritti pienamente riconosciuti”.

“Non a caso, ogni anno migliaia di giovani scelgono di lasciare l’Italia per lavorare all’estero. Non per svolgere lavori diversi, ma per svolgere gli stessi impieghi in contesti dove vengono pagati il giusto e rispettati come persone”.

“È davvero corretto dire che i nostri giovani non hanno voglia di lavorare? Forse sarebbe più onesto ammettere che servono stipendi adeguati, contratti seri e orari che permettano di conciliare lavoro e vita privata. Solo così si potrà davvero riportare i giovani al centro del mondo del lavoro. Perché si lavora per vivere – conclude Cerasomma -, non si vive per lavorare. E il tempo della vita, per tutti, viene prima del resto“.