“Ti ricordi di me?”, film coraggioso ma non troppo

20 aprile 2014 | 07:30
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“Ti ricordi di me?”, film coraggioso ma non troppo

Una commedia brillante, con una trama che ricorda vagamente il film premio oscar Qualcosa è cambiato con Jack Nicholson ed Helen Hunt, ma meno preciso nella sceneggiatura, meno puntuale nei passaggi. Subito dall’inizio lo spettatore capisce che non si trova di fronte alla classica e scontata commedia all’italiana di questo ultimo periodo, ma il progetto è più ambizioso e per i primi 40 minuti tutto regge, tutto scorre in un misto di risate e commozione. Nella parte centrale invece il film rallenta. L’idea è che i due innamorati si perdano perché lei ha una grave amnesia (tra l’altro idea alla base del titolo del film) ma la conclusione della storia viene sviluppata solo nei minuti finali. Viene comunque in aiuto il protagonista Edoardo Leo, che riesce anche in queste poche scene concitate a trasportare lo spettatore nelle emozioni e nelle ansie provate dal personaggio interpretato, fino a farlo commuovere nel finale.

Il film ha inizio con l’incontro tra Roberto (Edoardo Leo) e Bea (Ambra Angiolini) davanti al portone della terapista che li ha in cura entrambi. Roberto è cleptomane, Bea invece soffre di una seria forma di narcolessia e di improvvise amnesie. Ha inizio da subito un corteggiamento tenace e buffo, che finirà per farla innamorare. Tra piccoli furti e svenimenti, fughe e rincorse, la loro storia d’amore offrirà ai due forse anche la possibilità di guarire.
La regia è buona, riesce bene attraverso le inquadrature e la direzione degli attori a far provare nel pubblico le emozioni che desidera. Secondo film per Rolando Ravello dopo Tutti contro tutti che ha comunque il merito di tentare di fare in Italia, una commedia nuova, più contemporanea, più simile a quella che arriva dall’estero.
Il voto è 7, mezzo voto in più per il coraggio e per la prova d’attore di Edoardo Leo.

Damiano Baccetti