Un fidanzato per mia moglie, ironia con troppe caricature

Un film basato sulla commedia argentina Un Novio para mi mujer del 2008 che tratta la crisi di coppia in modo per niente banale, il marito (Paolo Kessisoglu) assolda un playboy (Luca Bizzarri) perché gli conquisti la moglie (Geppi Cucciari) così che lei sia obbligata a lasciarlo e non tocchi a lui questa incombenza. Naturalmente, in Un fidanzato per mia moglie, ci sono mille equivoci e problemi divertenti che ostacolano questa stramba idea e che rendono questa pellicola frizzante e divertente. Chiariamo subito: niente di straordinario, però grazie anche all’aiuto degli attori perfettamente inseriti nel contesto, il film scorre, funziona e riesce a non annoiare anche nei momenti più dichiaratamente riflessivi.
Ottima la fotografia, la capacità di rendere Milano parte integrante della storia ed anche la scelta della colonna sonora, fra i brani spicca Ma che freddo fa di Nada che supporta una scena ricca di pathos in modo esemplare perché riesce perfettamente a raccontare anche senza l’utilizzo delle parole il riavvicinamento dei due sposi.
Come detto bravi gli attori che sono molto convincenti e specialmente Paolo Kessisoglu che alterna momenti estremamente comici ad altri più tristi in modo molto naturale e per niente caricato ed anche Geppy Cucciari che riesce ad interpretare un personaggio che per i ruoli ai quali ha abituato il pubblico non sembra assolutamente nelle sue corde, ma che invece con il passare dei minuti riesce a farsi apprezzare sempre di più. Nota negativa il trucco realizzato per Luca Bizzarri assolutamente troppo caricato, inutilmente pesante, risulta finto e ridicolo e fa si che il pubblico si estranei ogni volta che lo vede dalla storia.
Il voto è 6.5. Il regista Davide Marengo realizza una regia pulita, priva di errori, ma anche priva di azzardi, tutto scorre bene, ma probabilmente manca, perlomeno in questo lavoro, quel tocco da regista che vuole emergere e vuole distinguersi dalla massa.
Damiano Baccetti