Interstellar, film complesso con un McConaughey da Oscar

Interstellar di Christopher Nolan è un film basato su un futuro in cui la terra ha finito le risorse ed un padre di famiglia è costretto ad intraprendere un viaggio nello spazio per trovare un altro pianeta abitabile. Come sempre Nolan presenta un’opera che ha alla base un soggetto estremamente ambizioso e complesso, se si vuole rendere plausibile ogni suo passaggio. Probabilmente però in questa pellicola la sottile linea fra cinema e scienza tanto amata dal regista è stata sorpassata a favore della seconda, visto che per buona parte del film al pubblico pare più di essere di fronte ad un documentario.
Il pubblico riceve fin dall’inizio troppe nozioni ed anche se la maggior parte sono credibili, sono spiegate con dialoghi estremamente lenti fra i personaggi che fanno perdere l’attenzione.
Tralasciando queste difficoltà ed analizzando i lati positivi, si tratta di un’opera ben fatta sia a livello di fotografia sia a livello di regia. A tratti Nolan pare voglia citare 2001 Odissea nello spazio di Kubrick a livello di riprese (come il passaggio all’interno del wormhole) e di personaggi (il robot intelligenti a bordo dell’astronave ricordano Hal 9000 del film di Kubrick) ed anche la fotografia, specialmente nello spazio, sembra voler mantenere una tipologia più retrò rispetto a film come Gravity che ricreano una spazio senza alcun rumore nell’immagine e scintillante.
Infine anche la recitazione di alcuni attori è magistrale, ma su tutti sicuramente il più convincente è Matthew McConaughey che pare destinato all’ennesimo Oscar con questa sua interpretazione ricca di sfumature.
Il voto è 6. Una sufficienza presa per la qualità del lavoro a livello registico, della fotografia e delle interpretazioni, ma probabilmente Nolan in questo film ha perso di vista il pubblico, trascinandolo in un lavoro troppo lungo e complesso che rimane noioso e lento in molte sue parti.
Damiano Baccetti