
Tra denigratori di remake e sequel di grandi classici, e chi invece non vedeva l’ora tornare bambino, è giunta l’ora dell’atteso ritorno sul grande schermo di Mary Poppins, un classico Disney a metà tra film e cartone divenuto uno dei film più famosi di tutti i tempi. Intramontabile.
Questo sequel del 2018, che ha tutta l’aria di essere in realtà una specie di remake per le nuove generazioni (anche se non è così, ma è palese che sia una mera operazione commerciale che cavalca l’onda della nostalgia come ormai siamo abituati a vedere), porta avanti la trama del film del 1964 ponendosi come adattamento del libro Mary Poppins Ritorna, scritto sempre dalla solita Pamela L. Travers, quella Pamela che avevamo ammirato anche nel meraviglioso film sulla genesi dell’opera intitolato Saving Mr. Banks.
Per l’occasione Emily Blunt sostituisce Julie Andrews e ad affiancarla c’è l’artista Lin Manuel Miranda, ormai un’icona dei musical in Usa. Nel film compare anche il grande Dick Van Dyke in un cameo musicale che è probabilmente la scena più emozionante del film per chi ha vissuto il primo Mary Poppins.
Ma scopriamo subito con Marco Andreini e la sua recensione su Project Movie com’è andata questo nuova avventura di Mary sul grande schermo.